Multato dall’autovelox di Agropoli ma aveva superato i limiti per stato di necessità: ricorso accolto

Ernesto Rocco
Autovelox

Nei giorni scorsi accolto uno dei primi ricorsi contro verbali comminati mediante autovelox. Sull’apparecchio, intanto, è ancora polemica.

E’ stata emessa nei giorni scorsi una delle prime sentenze di accoglimento di un ricorso contro verbale comminato a seguito di rilevamento della velocità mediante l’autovelox di Agropoli.

In questo caso, però, la legittimità o meno dello strumento posto sulla Cilentana c’entra poco. Alla base dell’accoglimento del ricorso presentato da due coniugi di Altavilla Silentina, infatti, c’è lo ‘stato di necessità’ che ha determinato l’infrazione.

I fatti risalgono al 7 gennaio scorso: la coppia, alle prime ore del mattino, si stava recando presso l’istituto Clinico Mediterraneo di Agropoli (ex Malzoni), poiché la donna avvertiva forti dolori. Durante il tragitto, percorso a velocità superiore a quella prescritta, l’autovelox è entrato in funzione. Il giudice, però, ha escluso colpe del conducente considerato che una volta giunta in clinica la moglie ha partorito un bebè.

Il legale dei due coniugi, l’avvocato penalista Marco Nigro (questo il suo unico ricorso avverso multe comminate mediante autovelox), ha messo in evidenza l’esclusione della responsabilità per violazioni amministrative derivanti proprio dallo stato di necessità (così come previsto dal codice penale), documentato anche dalla cartella clinica della donna. Le motivazioni sono state accolte dal giudice di pace di Agropoli e il verbale, dunque, è stato annullato. Il comune (contumace), non dovrà pagare le spese processuali in quanto “non poteva riconoscere lo stato di necessità della ricorrente”.

Intanto sui verbali comminati a seguito di rilevamento della velocità mediante autovelox proseguono le polemiche. In questi giorni, infatti, continuano ad arrivare richieste di pagamento per conto del consorzio Gives da parte di una società di recupero crediti di Nocera Inferiore. Il consigliere di minoranza Emilio Malandrino ha dunque presentato un’interrogazione per chiedere spiegazioni e conoscere i rapporti intercorrenti tra consorzio e comune considerato che il contratto, a seguito delle irregolarità evidenziate dall’anticorruzione, era stato risolto.

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