Cilento: ecco le specialità del Cilento e Diano che ottengono le Bandiere del Gusto

Katiuscia Stio

Ecco le specialità cilentane, alburnine, valdianesei e tanagrine, della Piana e Valle del Sele

Salgono al record di 4965 le “bandiere del gusto” a tavola assegnate all’Italia nel 2016 sulla base delle specialità alimentari tradizionali presenti sul territorio. E’ quanto è emerso all’Assemblea della Coldiretti, con la presentazione dell’analisi sulle “Vacanze Made in Italy” nell’estate 2016. La Campania quest’anno, con 486 specialità e l’inserimento di 29 nuovi prodotti, conquista la leadership scavalcando la Toscana (460).
Tra le specialità cilentane, alburnine, valdianesei e tanagrine, Piana del Sele , Valle del Sele ci sono: stufati di Teggiano, pasticcio caggianese, pane di Padula, fusillo di Gioi, fusillo di Felitto, una bianca a cuore del Cilento, uva armonera del Cilento, tabaccanti di Casalbuono, tartufo di Colliano, risi di Casalbuono, pomodorino di Rofrano, pomodoro fiaschello di Battipaglia, patata rossa del Vallo di Diano, patata di Monte San Giacomo, panzarielli di Casalbuono, olive pisciottane schiacciate sott’olio, melone di Altavilla, fragolina degli Alburni e dell’Alto Sele, fagiolo tondino del Vallo di Diano, di Controne, di Casalbuono, manteca del Cilento, formaggio caprino, cacio ricotta del Cilento, Caciocavallo di grotta del Cervati e delle Gole di Pertosa, sopressata del Cilento, di Caggiano, Ricigliano, Gioi Cilento, Vallo di Diano, salsiccia del Cilento, del Vallo di Diano, prosciutto di Casaletto, limoncello della costiera amalfinata.

“Salerno è riuscita ad interpretare quell’unicum distintivo e vincente che lega prodotto e territorio. In questo modo, si esalta la qualità delle produzioni con gli elementi positivi del territorio con i suoi brand vincenti, a cominciare dalla dieta mediterranea, Cilento e Costa d’Amalfi. Ora la sfida è accompagnare i processi affinché la grande voglia di fare si traduca maggiormente in ricadute utili per il territorio e le sue comunità mettendo insieme coesione e competizione, tenendo sempre ben presente che l’agroalimentare e il turismo rappresentano le reali leve di sviluppo economico di questa provincia. Lo dimostrano i numeri, gli occupati e il pil prodotto”- dichiara Vittorio Sangiorgio, presidente Coldiretti Salerno.

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