Riforma Bcc, Iannuzzi e Tartaglione presenta interrogazione parlamentare

Redazione Infocilento
Camera dei Deputati

“Occorre assicurare e preservare la concreta autonomia per quelle banche di credito cooperativo ben amministrate”

I deputati del Pd Tino Iannuzzi e Assunta Tartaglione hanno presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’economia e delle finanze sulla riforma del credito cooperativo.

In base al provvedimento sono circa 400 le Bcc che dovrebbero cedere la loro autonomia e rientrare in un unico grande gruppo bancario nazionale. Una ipotesi, questa, già criticata dagli stessi istituti. Per Iannuzzi e Tartaglione “occorre assicurare e preservare la concreta autonomia per quelle banche di credito cooperativo che sono state ben governate ed amministrate, soprattutto nella governance e negli indici di rischio, che non presentano criticità ed anzi hanno prodotto risultati positivi in termini di redditività e basso rischio creditizio; tali realtà del credito cooperativo debbono essere poste in grado di continuare a coniugare autonomia e responsabilità; inoltre, è necessario investire della guida e del governo della società capogruppo amministratori che provengano dal mondo delle banche di credito cooperativo senza aver mai provocato criticità, valorizzando criteri di meritocrazia”.

“Del resto – affermano i due deputati dem – nell’iter di discussione ed approvazione della riforma, è stata generalmente affermata la volontà di garantire la continuazione della preziosa attività mutualistica svolta dalle banche di credito cooperativo al servizio delle comunità locali; la tutela della funzione del credito cooperativo deve scongiurare che la riforma, nella sua attuazione concreta, porti a trasformare le banche di credito cooperativo da realtà autonome in semplici sportelli al servizio della capogruppo centrale”.

Di qui la richiesta al Ministro Padoan di sapere “quali iniziative di competenza intende con tempestività adottare per seguire e monitorare il complesso ed articolato processo applicativo ed attuativo della riforma delle banche di credito cooperativo, al fine di assicurare l’autonomia delle realtà bancarie che hanno avuto una gestione sana, efficiente e positiva per tutti gli indici essenziali di riferimento, dimostrando di saper tradurre con responsabilità e corretta autonomia il loro ruolo in azione costante e proficua al servizio del territorio e delle comunità locali e che, quindi, non possono essere ridotte ad una funzione meramente marginale e priva di respiro strategico”.

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