Vallo della Lucania: Ametrano in stand by. In consiglio nasce il gruppo Pd

Luisa Monaco

Il consiglio comunale di insediamento ha subito rilevato delle sorprese: eccepita l’incompatibilità di Ametrano e Sansone. Botti e Serra danno vita al gruppo Pd.

Inizia col botto la nuova era Aloia a Vallo della Lucania. Il Movimento 5 Stelle, come aveva annunciato, nel primo consiglio comunale post elezioni ha eccepito, sostenuto dal gruppo del candidato sindaco non eletto Nicola Botti, l’incompatibilità di Marcello Ametrano. Quest’ultimo è assessore e al contempo a capo della Yele, la società che si occupa della gestione rifiuti in città. Entro dieci giorni il componente dell’esecutivo Aloia, dovrà presentare documentazione all’assise con le sue controdeduzioni sul caso, quindi il consiglio deciderà. La minoranza del gruppo La forza del futuro aveva chiesto anche l’incompatibilità di Celestino Sansone: quest’ultimo, infatti, è nel cda della Banca del Cilento che gestisce la tesoreria dell’ente. L’istanza, però, è stata respinta.

Intanto all’atto dell’insediamento del Consiglio Comunale i consiglieri della lista “La forza del futuro” – Nicola Botti e Francesca Serra –
hanno ufficializzato, unilateralmente, la nascita del gruppo consiliare del PD. “Investitura che non è conseguenza di un documento programmatico, e che non nasce, soprattutto, all’interno del Coordinamento del Circolo, organo che non ha ancora manifestato la volontà di costituire un gruppo consiliare all’interno dell’assise comunale”, si legge in una nota.

“Fatto di inaudita gravità – commenta il Presidente dell’Assemblea degli iscritti di Vallo della Lucania Cristiano De Cesare – dal punto di vista politico. Reso ancora più evidente dal carattere civico della lista “La Forza del Futuro”. Una scelta che compromette le linee ideali e programmatiche del Partito Democratico, che oblitera la volontà degli organi del Circolo, in particolare del Coordinamento e dell’Assemblea”.

“Ho deliberatamente evitato la convocazione dell’assemblea degli iscritti – spiega – perché ero e sono persuaso che sia necessario convocare il direttivo cittadino, prodromico all’assemblea degli iscritti. Oltre il 50% dei membri del coordinamento ha formalmente richiesto al segretario, dieci giorni fa, la convocazione del direttivo cittadino per discutere anche dell’esito delle elezioni amministrative. Nessuna riunione è stata convocata, disattendendo la corretta applicazione dei regolamenti. Di più, si è arrivati, in una hybris esondante, all’investitura, in qualità di capogruppo di un gruppo consiliare PD – che il Coordinamento cittadino non riconosce, e non può riconoscere -, di un consigliere comunale non iscritto al partito”.

“Nessuno è proprietario del partito e a nessuno può essere consentito di governarlo con la formula o con me o contro di me. Prendo, da presidente dell’assemblea, le distanze da atteggiamenti che, rinunciando ad un propositivo confronto e a un costruttivo dialogo, si dimostrano ben lontani dai valori fondanti del Partito Democratico. La sessione di ginnastica tibetana è conclusa, è tempo dell’assunzione di responsabilità, in primis del segretario di Circolo”, conclude De Cesare.

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