La mamma di Pasquale D’Angiolillo ai giovani: non facciamo che la sua vita non sia servita

Redazione Infocilento

“Sono la mamma di questo meraviglioso ragazzo, non facciamo che la sua vita non sia servita, forse lo scopo per cui doveva lasciarci era questo”

Un messaggio sui social per ricordare Pasquale ma soprattutto per lanciare un monito ai suoi coetanei. A scriverla la mamma del 27enne di Ascea morto in un incidente stradale. La lettera, lunga e commovente, è un forte messaggio ai giovani. Ecco il testo della lettera:

Oggi Pasquale avrebbe voluto che mi rivolgessi a tutti i suoi amici, o come era solito dire lui” i compagni”. Sono la mamma di questo meraviglioso ragazzo, non facciamo che la sua vita non sia servita, forse lo scopo per cui doveva lasciarci era questo… Ragazzi, mio figlio ora è un’anima perché è salito su un’auto, dove alla guida c’era un ragazzo che probabilmente si era fumato una canna o si era fatto di altro, questo non lo so, ma sta di fatto che qualsiasi cosa fosse, è costata la vita del più bel ragazzo del mondo e probabilmente, un compagno suo, rimarrà per sempre paralizzato.

Da mamma che è sempre stata, tra virgolette, complice di un figlio, ero al corrente che anche mio figlio fumava, così come penso, quasi tutti i giovani, lo fanno, ma ragazzi … è vero … una canna non fa male ma se proprio dovete farlo, fatelo nella vostra stanzetta, in compagnia dei compagni quando non dovete guidare o quanto meno, cercate di capire se siete in grado di reggere e di potervi mettere su un’auto. La cannabis, rallenta i riflessi, così come tutte le altre droghe.

Ve lo chiedo con il mio cuore spezzato in mano, fate che io non debba più piangere nessuno dei suoi compagni perché ogni volta che succederà una cosa simile, lo avrete ucciso di nuovo rinnovando in tutto il mio dolore. Fate attenzione alla vostra vita, è importante per chi vi sta accanto, per me e per Pasquale. Se è vero che lo amavate, riguardatevi, se dovesse capitare che non potete tornare a casa dopo aver bevuto o dopo aver fatto altro, non prendete la macchina, chiamate un qualsiasi vostro amico, la mamma o il vostro papà, un taxi, tornate a piedi ma non salite su un’auto dove potreste lasciarci la vita.Pasquale vorrebbe questo, vi ha amati tutti, uno per uno.

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