Ospedale di Roccadaspide, Auricchio chiede modifica al piano ospedaliero

Redazione Infocilento
Roccadaspide

Lettera al Ministro della Salute, a quello dell’Economia e ai vertici regionali del vicesindaco di Roccadaspide Girolamo Auricchio

Alla vigilia delle scorse amministrative l’attuale vicesindaco Girolamo Auricchio ha inviato una missiva al Ministro della Salute Lorenzin, a quello dell’Economia Padoan, ai vertici della Regione Campania e all’Asl per chiedere una modifica del piano sanitario. L’ospedale del comprensorio del Calore, Alburni e Alento, infatti, risulta quello maggiormente ridimensionato dal nuovo piano varato dalla Regione. Di qui la proposta di una modifica in virtù dell’utenza e delle caratteristiche geomorfologiche del territorio.

Questo il testo della missiva.

Il nuovo piano regionale di programmazione della rete ospedaliera, varato con decreto del commissario ad acta n. 33/16 del 17/05/2016, ai sensi del D.M. n. 70 del 02 aprile 2016, in relazione al Presidio Ospedaliero di Roccadaspide, risulta fortemente penalizzante e oggettivamente iniquo, tenuto conto della evidente contraddittorietà e disparità che lo caratterizza.
Ed invero, nel nuovo modello di tipologie delineato con il piano appena varato, viene negata al P.O. di Roccadaspide la classificazione di ”Ospedale di base sede di Pronto Soccorso”, pur rispettando lo stesso tutti gli standard previsti dalla legge ed avendo tutti i requisiti per essere classificato tale.
Il P.O di Roccadaspide, infatti, avrebbe dovuto senza dubbio essere qualificato e classificato tra i presidi ospedalieri di base, vale a dire quelli dotati di sede di Pronto Soccorso con la presenza di un numero limitato di specialità ad ampia diffusione territoriale: Medicina interna, Chirurgia generale, Ortopedia, Rianimazione e servizi di supporto in rete di guardia attiva e/o in regime di pronta disponibilità H24 di Radiologia, Laboratorio, Emoteca, nonché di letti di “Osservazione Breve Intensiva”.
Il dato demografico per consentire detto inquadramento, vale a dire la presenza di un bacino di utenza ricompreso tra 80.000 e 150.000, ben può e deve essere derogato, in ragione della espressa previsione derogativa prevista dalla legge, dal momento che – come noto – il P.O. di Roccadaspide presenta condizioni particolarmente disagiate ed è caratterizzato da una forte specificità territoriale, elementi che, però, nella predisposizione del nuovo piano non sono minimamente stati considerati.
La realtà territoriale del P.O. di Roccadaspide, infatti, è quella che riguarda un territorio (la Valle del Calore, degli Alburni, del Cilento e dell’Alento) ben delineato e con una specificità evidente sul piano geomorfologico. Si tratta, invero, di un ospedale che è collocato in un territorio interamente montano nell’ambito del Parco Nazionale del Cilento, del Vallo di Diano e degli Alburni; che serve un territorio con caratteristiche geomorfologiche difficilissime ed estremamente disagiate; con una rete viaria completamente fatiscente ed una popolazione prevalentemente anziana che rappresenta in molti comuni del distretto il doppio della media regionale e che è bisognosa di condizioni di urgenza maggiori con necessità di ricovero in confronto ad una popolazione di età giovanile adulta; è un ospedale che garantisce assistenza ed adeguata risposta sanitaria ad una popolazione di oltre 22 comuni disseminata su oltre 770 Km. quadrati, proveniente in massima parte dai territori degli Alburni-Calore-Alento, oltre che a numerosi pazienti della provincia di Salerno; è un P.O. che mantiene livelli di spesa ben inferiori agli altri presidi ospedalieri, dal momento che presenta una condizione di totale e piena osservanza ai criteri e ai parametri stabiliti dalla normativa nazionale e regionale vigente, con parametri che altri P.O. non possono vantare in termini di occupazione di posti letto (per il 2014 è stata del 94%), dotazione, strutture e attrezzature presenti, con una caratteristica di virtuosità tra le più alte in Regione Campania.
In definitiva, si tratta di un P.O. che non ha inciso e non incide minimamente sulla formazione del disavanzo, e che serve – come accennato – un territorio ed un’area completamente priva di strutture e cliniche private accreditate, sotto tale profilo unico in regione Campania, a differenza della stragrande maggioranza degli altri territori, dove esiste la possibilità per i cittadini di scegliere tra strutture pubbliche e private.
Su tutto questo, poi, grava la carenza e la fatiscenza più assoluta della rete viaria (con frane che da anni hanno isolato interi comuni), che risulta assolutamente deficitaria e che determina una oggettiva impossibilità di rapidi collegamenti con gli altri P.O. (solo per raggiungere l’ospedale di Battipaglia da Roccadaspide centro, ma il discorso non cambia se si considera Eboli, bisogna percorrere 52 Km.). Se poi si considerano i comuni interni alla Valle, allora le distanze diventano incredibili (oltre 75 Km). Ovviamente ciò significa che i tempi di percorrenza per raggiungere strutture in grado di assicurare il pronto intervento, data la morfologia del territorio e la pessima rete viaria, siano incredibilmente lunghi (oltre una ora e mezza, cioè tempi pressoché raddoppiati, se non addirittura triplicati, rispetto a quelli c.d. normali o standard) e chiaramente tali tempi sono assolutamente inconciliabili con la celere ed immediata risposta all’esigenza di salute e di pronto intervento per le patologie e i casi gravi, purtroppo sempre crescenti.
Sotto altro profilo, il P.O. di Roccadaspide si è sempre caratterizzato per la elevata qualità della risposta sanitaria erogata, sia sul piano dei livelli di assistenza, sia sotto il profilo della insussistenza di episodi di mala sanità.
In siffatto contesto, quindi, la necessità di inserire detto Presidio nella tipologia dei P.O. di Base sede di Pronto Soccorso è un fatto indispensabile, tenuto conto della espressa deroga prevista dal D.M. 70/16 in relazione alle zone montane e alle isole.
Non va infine sottaciuto il fatto che dal giorno della sua apertura il P.O. di Roccadaspide è stato caratterizzato da un sempre costante processo di potenziamento e di crescita, in ragione delle particolarissime condizioni territoriali che lo caratterizzano, oltre che – come detto – della elevata qualità dei livelli assistenziali erogati, al punto da essere diventato una eccellenza in determinate pratiche sanitarie, tra tutte quella sperimentata del c.d. Cardio Pain (sperimentazione nata appunto nell’ospedale di Roccadaspide per iniziativa del primario dott. Raffaele Rutunno, e relativa al trattamento dei farmaci antinfiammatori da non prescrivere ai pazienti cardiopatici. Iniziativa poi adottata ed istituzionalizzata da molte regioni italiane, da ultimo il Piemonte, le Marche, la Basilicata e la Campania), con un continuo ampliamento di reparti, precisamente con l’apertura del reparto di Lungodegenza, del reparto di Terapia Intensiva, del reparto di Ortopedia e, recentemente, con la installazione presso l’UTIC di una nuova e moderna attrezzatura, non senza considerare gli arredi e le attrezzature nei nuovi locali per il centro prelievi e l’endoscopia, così come è attualmente in coso di ultimazione la realizzazione del nuovo pronto soccorso per una spesa di 600.000 euro.
In buona sostanza e di fatto il P.O. di Roccadaspide dispone attualmente di 70 posti letto (che ad onor del vero risultano anche insufficienti per le istanze che pervengono) ed è dotato di reparti fondamentali quali: Pronto Soccorso, Anestesia e Rianimazione, Medicina Generale, Lungodegenza, Chirurgia Generale e d’Urgenza, Ortopedia e Traumatologia, Cardiologia-Utic, oltre ai servizi di Endoscopia Chirurgica (Coloscopia – Rettoscopia e Gastroscopia), Patologia Clinica, Radiodiagnostica, Tac, Unità Raccolta Sangue, Farmacia e Postazione 118, ed assicura adeguati profili di efficacia e di efficienza.
Le prestazioni erogate di pronto soccorso per l’anno 2014 sono ben 13.171; i ricoveri 3.679; e il tasso di utilizzo dei P.L. è del 94,34 %.
Inoltre il P.O. di Roccadaspide è l’unico presidio che presenta tutte le certificazioni richieste ai sensi del DM n. 70/2015 e L. 46/90. Per cui, la ipotesi delineata con il Decreto Commissariale n. 33 del 17.5.2016, che prevede la riduzione dei posti letto del P.O. di Roccadaspide da 70 a 20 è un fatto che si pone in netto contrasto e in profonda contraddizione con la previsione normativa e con le reali condizioni di tutela della salute di una vasta area territoriale, che in questo modo verrebbe pesantemente penalizzata e sacrificata.
Tanto più se si considera la contraddittorietà evidente con la “Strategia Nazionale di sviluppo delle Aree Interne” sviluppata dal Governo e recepita dalla Regione Campania.
Come è noto, la Regione Campania – con deliberazione di G. R. n. 600 del 01.12.2014, considerata la marginalizzazione di tali territori – ha individuato i comuni lontani dai servizi essenziali (scuola, sanità, mobilità), aggregandoli in sole 4 (quattro) aree c.d. Interne della Regione, tra cui quella denominata “Cilento interno”, che ricomprende ben 29 comuni, tra cui il Comune di Roccadaspide, individuato come comune capofila e “…centro di offerta di servizi” in grado di offrire sia l’offerta scolastica secondaria sia una offerta ospedaliera”.
Dunque, l’attuale previsione e classificazione di ospedale di area disagiata non risulta assolutamente in linea e conforme con le esigenze e le condizioni del territorio di riferimento, ma soprattutto risulta profondamente contraddittorio e contrastante con i criteri legislativi fissati dal D.M. 70/16, dal momento che, a titolo di mero esempio e limitatamente all’area a sud di Salerno, emergono le seguenti disparità di trattamento:
Al P.O. di Eboli, individuato come p.o. sede di pronto soccorso, sono stati assegnati 166 pl.;
Al P.O. di Battipaglia individuato come p.o. sede di pronto soccorso, sono stati assegnati 138 pl.;
Al P.O. di Oliveto Citra, individuato come p.o. sede di pronto soccorso, sono stati assegnati 92 pl..
In definitiva, nel raggio di soli 30 Km., perfettamente e rapidamente raggiungibili tra loro in brevissimo tempo (pochi minuti), data la presenza della rete autostradale e di numerose altre arterie statali e provinciali a scorrimento veloce che li collega, sono state previsti tre P.O. sede di pronto soccorso, con ben tre chirurgie, tre ortopedie, tre medicine generali, oltre alle strutture convenzionate di Campolongo Hospital, con 300 p.l., alla clinica Salus di Battipaglia, con 130 p.l., per un totale complessivo di ben 834 p.l., tra pubblico e privato, a fronte di un bacino di utenza di soli 250.254.
Ancora più contraddittoria è la previsione della classificazione e della dotazione del P.O. di Polla, che viene individuato come p.o. sede di pronto soccorso con ben 212 pl. a fronte di una bacino di utenza di soli 68.342 abitanti, dunque sotto la previsione imposta dal D.M. 70/16.
Lo stesso dicasi per il P.O. di Sapri, viene individuato allo stesso modo come p.o. sede di pronto soccorso (con la motivazione che per la posizione di area disagiata costituisce spoke per l’emergenza cardiologica e per l’ictus celebrale), con ben 114 pl. (tra cui Cardiologia, chirurgia, Medicina G., Ortopedia, Ostetricia, Pediatria, Terapia Intensiva, Unità Coronarica e Lungodegenza), con un bacino di utenza di soli 45.568.
Il presidio ospedaliero di Sapri, peraltro, dista dal P.O. di Lagonegro soli 25 Km.
Infine, il P.O. di Vallo della Lucania, classificato come DEA di I° livello, con ben 322 p.l., a fronte di un bacino di utenza di soli 95.885 abitanti, e dunque con la presenza di 322 p.l. pubblici, 140 pl privati della Clinica Cobellis e 102 pl privati della clinica convenzionata Malzoni di Agropoli, per un totale di ben 564 pl.
Riepilogando: Vallo della Lucania, Polla e Sapri presentano un bacino di utenza, espresso in numero di abitanti, pari a 210.365 e si trovano assegnati ben 648 pl. pubblici, oltre le cliniche private convenzionate Cobellis di Vallo della Lucania, per 140 p.l., e la Malzoni di Agropoli, con 102 pl., per un totale complessivo di ben 890 pl., a fronte di un bacino di utenza di soli 210.365 abitanti.
Il P.O. di Roccadaspide, invece, dall’attuale dotazione di 70 pl. (Chirurgia G. 20 pl, Ortopedia T. 6 pl, Cardiologia 7 pl, Unità Coronarica 4 pl, Medicina Interna 20 pl, Lungodegenza 9 pl.), dovrebbe passare, secondo la previsione del nuovo piano, a soli 20 pl. con pronto soccorso.
In definitiva, una sperequazione manifesta e una condizione di forte iniquità che risulta del tutto ingiustificata, e che penalizza fortemente il territorio più disagiato della Regione e la popolazione più depressa sul piano economico-sociale.
Se poi si considerano le percentuali derivanti dal numero di p.l. per 1.000 abitanti, ne viene fuori un quadro che risulta del tutto iniquo e sproporzionato.
Ed infatti, Vallo della Lucania presenta una percentuale di posti letto per 1.000 abitanti di ben 5,9 (95.885 abitanti/564 pl.); Polla presenta una percentuale di 3,1 per mille abitanti; Eboli 3,3 pl. per mille abitanti; Sapri 2,5; Roccadaspide si ritroverebbe, invece, con soli 0,3 pl. per mille abitanti.
Inoltre, nessun dato è stato possibile acquisire in relazione alle prestazioni rese dai Pronto Soccorso dei presidi ospedalieri di Sapri e Polla, pur essendo stati più volte richiesti, i quali presentano molti più reparti del P.O. di Roccadaspide, con la probabilità, che rasenta la certezza, che le prestazioni di detti P.O. siano nettamente inferiori a quelle erogate dal P.O. di Roccadaspide
I dati relativi alle prestazioni erogate attualmente dai sottostanti reparti in disponibilità ed ufficiali, vale a dire quelle dell’anno 2014, presentano il seguente quadro:
Reparto di Cardiologia-Utic cod. 801 ricoveri Ordinari e Day Hospital, casi trattati.
Roccadaspide 503, con un ricavo di €. 1.154.770,60;
Oliveto Citra 419 “ “ “ €. 786.088,90
Polla 435 “ “ “ €. 961.859,80
Sapri 471 “ “ “ €. 763.755,35
Vallo 482 “ “ “ €. 884.061,45
Battipaglia 636 “ “ “ €. 1.075.760,05

Reparto di Chirurgia Generale cod 901, ricoveri Ordinari e Day Hospital, casi trattati:
Roccadaspide 826 (con la precisazione che per il mese di agosto 2014 l’attività chirurgica è stata limitata alla sola urgenza, indifferibile, causa carenza di personale);
Vallo 561
Sapri 826
Polla 941

Reparto di Medicina cod.2601, casi trattati:
Roccadaspide 1.244
Scafati 691
Sapri 1026
Eboli 1141
Battipaglia 1255
Vallo 1506

Reparto di Lungodegenza cod.6005
Roccadaspide casi trattati 169
Scafati “ “ 128
Insomma, un quadro estremamente concreto che caratterizza il p.o. di Roccadaspide in positivo rispetto a tutti gli altri p.o. e che viene, però, interamente vanificato con la previsione della classificazione di p.o. di area disagiata con soli 20 pl.
Infine, i dati Agenas (Agenzia Nazionale Sanità) relativi alle malattie del cuore che come emerge dall’allegato documento attestano che il p.o. di Roccadaspide è posizionato nella classifica per la cure delle malattie del cuore al terzo posto tra le eccellenze in campania, preceduto solo da due strutture private convenzionate (1^ la Clinica Mediterranea di Napoli, 2^ la Fondazione Betania di Napoli e 3^ l’Ospedale di Roccadaspide).
Ed ancora la positiva recensione che involontariamente ne ha fatto la trasmissione televisiva “Striscia la Notizia” (puntata del 03 dicembre 2015), notoriamente tendente ad evidenziare casi limiti e di inefficienza diffusa, la quale in relazione alle indagini e all’inchiesta operata sulle prenotazioni per le ecografie addominali negli ospedali della provincia di Salerno ha certificato che su ben 12 ospedali della provincia solo nella struttura di Roccadaspide la prestazione veniva effettuata in appena 6 giorni e senza alcuna difficoltà di prenotazione e di esecuzione.
Allo stesso modo i sistematici controlli operati dai Nas, che più volte hanno accertato e documentato che tutti i dipendenti della struttura ospedaliera erano al loro posto di lavoro.
La disparità di trattamento, dunque, alla luce dei dati sopra riportati è evidente e manifesta.
Disparità che emerge ancor più evidente dalla comparazione con i dati di altri p.o. della regione che, pur in mancanza di dati ufficiali (si insiste mai trasmessi sebbene espressamente richiesti), presentano condizioni di assoluto vantaggio rispetto al P.O. di Roccadaspide.
A titolo di mero esempio:
Il P.O. di S. Agata dei Goti, che è classificato come ospedale di base sede di pronto soccorso con 76 pl., dista da Maddaloni solo 16 km, da Caserta 21 Km e da Marcianise 25 Km.
Il P.O. di Sant’Angelo dei Lombardi, classificato ugualmente come ospedale di base sede di pronto soccorso con 66 pl., dista soli 34 Km. dal p.o. di Ariano Irpino.
Per il P.O. di Ischia, classificato come “Pronto Soccorso in deroga rispetto al bacino di utenza” sono stati previsti i reparti di Cardiologia (8 pl), Chirurgia G. (18 p.l.), Medicina Generale (18 p.l.), Oncologia (4 pl.), Ortopedia (14 pl.), Pediatria (10 p.l.), Terapia Intensiva (6 p.l.), Recupero e riabilitazione (26 p.l.) per u totale di 114 pl.
Infine, altra notazione va riservata ai p.o. individuati come sedi di punti nascita.
Anche qui le contraddizioni, le iniquità e le sperequazioni sono molte ed evidenti.
Intanto, la conferenza unificata Stato-Regioni del 16 dicembre 2010 ha disposto la razionalizzazione e la chiusura dei punti nascita con meno di 1.000 nascite annue entro il 31/12/2013.
Tuttavia, esistono presidi ospedalieri che vengono mantenuti come sede di punti nascita sebbene non aventi i requisiti di legge per essere mantenuti, e tanto con specificazioni derogative che risultano oggettivamente molto discutibili, vale a dire “….. perché collocati in zone con caratteristiche geomorfologiche tali da non garantire rapidi accessi ad altri punti nascita”, quasi che la geomorfologia del territorio conti e valga per le nascite (e limitatamente ad alcuni territori) ma non valga, invece, per le ipotesi di patologie urgenti e gravi, o ancora per le nascite che avvengono in altre aree territoriali, dove le condizioni geomorfologiche sono davvero disastrose come appunto quella del p.o. di Roccadaspide.
I dati dei p.o. sedi di punti nascita sono sotto tale aspetto emblematici:
Ariano Irpino (339 nascite), dista da Benevento solo 34 Km.
Solfora (472 nascite) dista da Avellino 15 Km. e da Salerno 25 Km.
Piedimonte Matese (174 nascite), dista da Caserta soli 39 Km, da S. Maria Capua Vetere 39 Km., ed è un presidio che ha mantenuto il reparto punto nascita in considerazione della seguente motivazione: “in considerazione della collocazione geografica del comune, della natura del territorio e del ruolo quale ospedale sede di P.S.”?????
Sessa Aurunca (309 nascite), dista da Capua (Clinica Villa Fiorita) 31 Km., anche qui la motivazione del suo mantenimento è particolare: “deroga per la carenza di strutture nella vasta area di competenza” ?????
Capri (22 nascite), la motivazione è la seguente: “trattasi di un’isola con circa 15.000 abitanti, con enorme afflusso in sei mesi dell’anno, per la quale è necessario prevedere deroghe ai vincoli standard e ai bacini di utenza”.
Ischia (331 nascite), si deroga in ragione del fatto che: “…..viene mantenuto il punto parto per la caratteristica disagiata insulare”.
Infine per i punti nascita di Vallo della Lucania (306 nascite distante da Sapri 47 Km), Sapri (310 nascite) e Polla (373 nascite distante da Battipaglia soli 20 minuti di autostrada) si specifica che la deroga è prevista in ragione del fatto che “per i suddetti punti nascita la deroga viene richiesta per le condizioni “oro-geografiche difficili”????
In definitiva e concludendo, il nuovo piano, siccome varato, deve necessariamente essere emendato e modificato in relazione alla classificazione del P.O. di Roccadaspide, prevedendone l’inquadramento tra quelli c.d. di base e sede di pronto soccorso per tutte le motivazioni innanzi esposte e per tutte le altre che saranno ulteriormente evidenziate dai motivi aggiunti che ci si riserva di esporre e depositare.
Con doverosa osservanza

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