Agropoli: consiglio approva il bilancio tra le polemiche della minoranza

Redazione Infocilento

Coppola e Alfieri valutano positivo il bilancio: la minoranza si oppone e contesta l’eccessivo indebitamento dell’ente ed altre anomalie.

Consiglio comunale lungo e intenso quello celebratosi ieri ad Agropoli. Dopo lo slittamento della prima convocazione, nell’assise di ieri sono stati discussi e approvati alcuni importanti argomenti tra cui il bilancio consuntivo. Su questo tema non sono mancate polemiche con i consiglieri Rizzo, Malandrino e Abate che hanno lanciato dure accuse all’indirizzo dell’amministrazione comunale. Ad aprire la discussione è stato il vicesindaco e assessore al bilancio Adamo Coppola che ha evidenziato le cifre del risultato dell’esercizio di competenza per il 2015, (quasi tre milioni di euro), e di quello di amministrazione (circa 17 milioni di euro). “Il risultato è positivo benché la cifra può sembrare anomala”, ha detto Coppola ricordando che quest’anno sono intervenute delle modifiche di legge che hanno influito sull’elaborazione dei bilanci e in generale sulla contabilità dell’ente. Le dichiarazioni di Coppola, però, non hanno convinto la minoranza, intervenuta per mettere in rilievo talune  criticità. Per Malandrino i problemi maggiori sono rappresentanti dall’aumento della pressione fiscale (“che cresce del 33-34%”) e della spesa pro capite ovvero il debito a cittadino. Quest’ultimo “dal 2011 è salito del 16%, un dato rilevante per un’amministrazione che dice di aver gestito in maniera equilibrata la cosa pubblica”, ha detto il consigliere. Malandrino ha contestato anche la situazione dei verbali derivanti dall’autovelox  evidenziando che “Erano previste 3 milioni di euro di entrate mentre gli incassi sono stati appena ad un milione e mezzo”. Critico anche il consigliere Vito Rizzo. “Ci sono una serie di anomalie”, ha esordito, puntando principalmente l’attenzione sulle spese del personale e sulle difficoltà di cassa. “La spesa ordinaria arranca rispetto alle disposizione dell’ente e questo dato è preoccupante”. Poi un monito all’amministrazione comunale: “Serve prudenza, la situazione imporrebbe che negli atti di programmazione si tenesse conto di questo dato”.

Alle proteste della minoranza ha provato a replicare il sindaco Franco Alfieri, accendendo ancor più il dibattito.
“La gestione si chiude per la decima volta in positivo nonostante i tagli dello Stato”, ha precisato. “Non abbiamo aumentato le tasse, né le spese di personale, abbiamo agito come un buon padre di famiglia”. Poi, sulla questione dei mutui, il primo cittadino ha sostenuto che si crea soltanto “un inutile allarmismo”, considerato che “la nostra è stata una scelta ben precisa ed oggi è contestata anche da voi che vi siete candidati nella nostra amministrazione”. Secca la replica di Malandrino: “Abbiamo la libertà di parlare, forse per questo è stata fatta una scelta di non fare entrare qualcuno in consiglio comunale quattro anni fa”. “Io condivido alcune opere – ha proseguito – ma su altre era necessario fermarsi perché i cittadini saranno costretti per anni a pagare per estinguere i mutui”. Dello stesso avviso Abate, candidato nella coalizione di Alfieri nella lista dell’UDC: “Non abbiamo firmato una cambiale in bianco” ha detto facendo riferimento al programma elettorale. “Qualità e quantità delle opere da realizzare – ha aggiunto – oggi sono scelte unicamente dalla maggioranza, fatte senza alcuna programmazione e ritengo che le spese siano andate al di là di quelle necessarie”, ha concluso.

Nonostante le perplessità la pubblica assise ha poi votato il bilancio, approvandolo a maggioranza con il solo voto contrario dei consiglieri Di Luccio, Malandrino, Rizzo e Abate.

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