Paestum, venti milioni di euro per il riallestimento del museo e il recupero dell’ex fabbrica Cirio

Paola Desiderio

Verranno realizzati nuovi spazi espositivi per i tantissimi reperti custoditi nei depositi

Il sito archeologico di Paestum è stato inserito nel Piano Strategico Turismo e Cultura proposto dal ministro Dario Franceschini e approvato dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica: dei 185 milioni destinati alla Campania, ben 20 milioni di euro andranno al parco archeologico di Paestum per il restauro e il riallestimento del Museo Archeologico Nazionale e la ristrutturazione dell’ex stabilimento Cirio. Non solo il museo quindi, verrà restaurato e riallestito, ma soprattutto si punterà ad ampliare l’offerta recuperando la struttura che un tempo ospitò l’azienda Cirio, un enorme edificio incautamente costruito a sud dell’antica cinta muraria, ignorando che sotto avrebbero potuto esserci altri importanti reperti archeologici.

«E’ un segnale importante che il ministro Franceschini ha voluto dare ad una grande emergenza archeologica quale è Paestum, patrimonio mondiale dell’Umanità, nel quadro di una pianificazione massiccia che sostiene la scelta a favore della cultura, sempre più connettendola allo sviluppo dei territori». Commenta così Alfonso Andria, membro del cda del Parco Archeologico di Paestum, la decisione di destinare l’importante finanziamento a Paestum. «Da circa sei mesi, da quando cioè il Parco Archeologico di Paestum è stato dotato di autonomia gestionale ed amministrativa, ne sono consigliere di amministrazione. Il giovane direttore, l’archeologo Gabriel Zuchtriegel, incarna il nuovo corso con slancio e con passione e sta attivando un programma di iniziative e di rilancio di Paestum alla ribalta nazionale ed internazionale. Prosegue così l’opera della Soprintendenza Archeologica e di Marina Cipriani, che lo ha preceduto alla direzione del museo quando non era ancora autonomo».

Chi lo volle proprio in quel posto probabilmente ignorava che sotto quel terreno c’erano, e si trovano tuttora, i resti dell’antico santuario dedicato a Santa Venera, che oggi in parte affiorano dalla pavimentazione. E’ proprio questo il destino dell’enorme capannone in cui un tempo si preparavano le conserve di pomodoro: diventare una grande sala espositiva per tutti quei reperti che oggi si trovano nei depositi del museo e in altri luoghi, solo ed esclusivamente per mancanza di spazi. L’ex fabbrica Cirio è da tempo considerata la soluzione più idonea a soddisfare la mancanza di spazi museali. «Ho avuto modo di parlarne al ministro Dario Franceschini incontrando la sua pronta sensibilità. – prosegue Andria – Il Museo ha bisogno di una ristrutturazione immediata e vi è l’opportunità concreta di riqualificare altri spazi in sua prossimità, in modo da favorire una più piena fruizione del grande patrimonio di reperti archeologici».

I fondi messi a disposizione potrebbero non essere sufficienti perché l’edificio, che è già di proprietà del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, è da anni in stato di abbandono e presenta grossi problemi strutturali. Tuttavia i fondi a disposizione consentirebbero un lungo passio i avanti. Una grande occasione per Paestum che potrà ampliare la sua offerta e allungare i tempi di visita del sito archeologico.

 

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