Tutta colpa del terrorismo?

Arturo Calabrese
Tributes and flowers surround a fountain in remembrance of the victims of the Paris attacks, at Trafalgar Square in London, Britain November 15, 2015. REUTERS/Suzanne Plunkett - RTS763E

È davvero tutta colpa del terrorismo? Non credo!

Parigi, Bruxelles, Ankara, Il Cairo. Sono solo alcune delle città su cui si è abbattuta la furia del terrorismo negli ultimi mesi. Ma ciò che vediamo ogni giorno attraverso i media televisivi e leggiamo su quelli cartacei è davvero corrispondente alla realtà? E nello specifico, il nemico di questa Europa è davvero l’Islamico, il diverso, “quello di un’altra religione”? Per rispondere si deve fare prima una riflessione.

Ai cattivi è stato dato un nome: “Isis”. Del resto per raggiungere un obiettivo ed avere una motivazione per far qualcosa, l’umanità ha da sempre dovuto creare un nemico, un qualcosa da demonizzare. Oggi quel nemico si chiama Isis e proviene da un non precisato luogo della Terra ma ciò che è certo è che questo Isis sia islamico. Non serve altro: il nemico è stato creato. Facile per molti pseudo politicanti cavalcare l’onda dell’odio e, con una propaganda  fatta di basso populismo e ignorante demagogia, si vincono le elezioni e ci si va a sedere al Parlamento Europeo per «fermare il terrorismo». Tutto giusto, purtroppo. Tutto attuale. Tutto reale. Ma ora facciamo un passo indietro: perché questi attentati? In molti risponderanno che il motivo è che gli islamici attaccano l’Occidente cristiano perché ritenuto infedele e quindi da uccidere.

Nulla di più sbagliato. I terroristi non stanno attaccando l’Occidente ma stanno semplicemente contrattaccando. Per primo l’Occidente ha attaccato l’Iraq, l’Afghanistan, la Siria, la Libia, giustificando la guerra con il liberare i popoli dai regimi dittatoriali o con la scusa delle armi atomiche in possesso di quest’ultimi. Quei popoli non vogliono la democrazia portata dall’Occidente, non hanno armi di distruzione di massa, preferiscono rimanere in quella loro dimensione nella quale vivono e sopravvivono con dignità. Stati Uniti in primis, seguiti a ruota dall’Europa, hanno tentato di portare la democrazia in molti Stati ma le mire erano bel altre: il petrolio e il mercato delle armi che con le invasioni si sarebbe aperto. Il Medio Oriente e l’Africa sono terre ricche di giacimenti petroliferi da sfruttare. Con l’invasione da parte di un esercito straniero, gli autoctoni si difendono e nascono i ribelli che devono essere armati. Armi e petrolio, dunque, costituiscono un valido motivo per muovere guerra. Aggiungo che il terrorismo non sono i profughi, come quelli accampati ad Idomeni, loro sono altre vittime del terrorismo.

Ciò che fa oggi il terrorismo è semplicemente “restituire la cortesia”: fare all’Occidente ciò che l’Occidente ha fatto loro. Non voglio assolutamente giustificare il terrorismo, ma capisco perché lo fanno. La soluzione a tutto questo c’è ed è una sola. La parola più bella del Mondo, che si può scrivere in mille modi e con mille colori ma che ha lo stesso univoco messaggio: pace!

Imagine all the people living life in peace” diceva Lennon. “Immagina che tutti i popoli vivano in pace”. La pace non è un sogno ma una realtà che si potrà ottenere con un piccolo sforzo. Del resto, e cito nuovamente uno dei quattro di Liverpool, potrebbe anche essere che io sia un sognatore, ma non sono l’unico.

Condividi questo articolo
Exit mobile version