Sentenza storica della Cassazione: ecco cosa accade a chi ruba per fame

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Fissate le condizioni per cui chi commette il reato non verrà arrestato

Rubare per fame non è reato se il fatto non è grave e l’indagato non è pericoloso. Lo ha stabilito, come riferisce il portale StudioCataldi.it, la Corte di Cassazione, V sezione penale, nella sentenza n. 11433/2016 che ha respinto il ricorso avanzato dal Procuratore della Repubblica.

L’indagato era stato sorpreso di notte mentre tentava di rubare generi alimentari a un banco di vendita lasciato incustodito nel mercato di un paese ma era stato bloccato dagli operatori che avevano così impedito la consumazione del fatto.

Gli Ermellini, si legge sul portale, chiariscono che “il delitto per il quale l’indagato è stato perseguito (il tentato furto monoaggravato dalla sola esposizione dei beni alla pubblica fede) prevede l’arresto facoltativo e, a questo, ai sensi dell’art. 381, comma 4, cod. proc. pen., si procede ‘soltanto se la misura è giustificata dalla gravità del fatto ovvero dalla pericolosità del soggetto desunta dalla sua personalità o dalle circostanze del fatto”.

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