Un’antica tradizione cilentana: ecco Quaresima

Antonella Agresti

A Valle Cilento resiste l’antica tradizione di Quaresima.

SESSA CILENTO. Passeggiando tra i vicoli della frazione di Valle Cilento, abbiamo scoperto che in questo piccolo centro si rispettano ancora tradizioni pasquali antichissime. Appesa ad un portone, fa la sua bella mostra Quaresima. Si tratta di una sorta di bambola di pezza, abbigliata solitamente di nero, personificazione dei quaranta giorni che precedono la Pasqua. Fino a pochi decenni fa, Quaresima compariva il Mercoledì delle Ceneri su tutti i balconi delle case contadine cilentane per rimanervi fino all’inizio della Settimana Santa. Come tradizione vuole, la Quaresima che abbiamo fotografato a Valle Cilento reca in mano un’arancia su cui è rimasta un’ultima piuma; verrà tolta la prossima Domenica delle Palme. La regola, infatti, è che sull’arancia vengano conficcate tante piume quante sono le domeniche antecedenti la Pasqua e che, ogni domenica, esse vengano progressivamente rimosse. Quaresima fa insomma da calendario scandendo le settimane che dal Mercoledì delle Ceneri conducono al giorno della Risurrezione di Cristo. Senza dubbio, essa è una prova di quella commistione tra fede e folklore che caratterizza molti degli aspetti culturali locali. Quaresima, appesa a quel portone, resiste alla modernità e assume un valore tutto particolare testimoniando un senso profondo di attaccamento alle origini.

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