3 Marzo 1944: la più grande tragedia ferroviaria della storia

Bruno Marinelli

517 vittime,tra cui due cilentani: il quindicenne Giuseppe Luongo ed il trentunenne Rosario Barbaro

Nella giornata odierna ricorre un tragico anniversario: quello relativo al dramma del disastro del treno di Baivano accaduto il 3 Marzo 1944. I dati ufficiali dell’epoca parlano di 517 vittime, il più grave disastro ferroviario della storia d’Europa. Nella notte tra il 2 ed il 3 marzo di 72 anni fa, un treno merci fece il suo ingresso nella ”Galleria delle Armi’‘ che si trovava tra le stazioni di Balvano-Ricigliano e Bella-Muro sulla linea Battipaglia-Potenza. Il treno iniziò uno slittamento all’interno della galleria per oltre un chilometro e mezzo. Non riuscendo più a proseguire vi furono centinaia di vittime avvelenate dalle esalazioni delle due locomotive a vapore. Di fatti, nel tentativo di proseguire la corsa gli sforzi effettuati svilupparono grandi quantità di monossido di carbonio ed acido carbonico che furono la causa scatenante della tragedia. Tra i morti vi furono due cilentani: il giovanissimo Giuseppe Luongo, appena quindicenne di Centola e Rosario Barbaro trentunenne di Torchiara che aveva il ruolo di fuochista della locomotiva 476.038. La tragedia ferroviaria avvenne in un momento storico davvero difficile per le condizioni della popolazione. L’Italia era praticamente divisa in due con gli Alleati al sud e a nord i tedeschi con la Repubblica di Salò. Molti abitanti campani residenti nella zona costiera erano costretti ad assaltare i treni merci diretti verso la Basilicata, per sfamarsi essendo considerato l’unico mezzo a disposizione per non morire di fame. Questa mattina c’è stata la Santa Messa nella Cappella dei Napoletani di Balvano dove ogni anno tantissimi campani parenti delle vittime si recano per un ricordo e per un momento di preghiera. La cappella fu costruita negli anni 70 da Salvatore Avventurato e fu dedicata proprio alle vittime.Inoltre dallo scorso anno nella casa comunale esiste anche una targa commemorativa in ricordo dell’immane tragedia.

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