Vuoto a rendere: è legge

Comunicato Stampa

Era una proposta di legge presentata da Vignaroli M5S ed altri: “Disposizioni per la reintroduzione del sistema del ‘vuoto a rendere'” (2285), inserita nell’articolo 39 del collegato ambientale, legge n. 221/2015, che è in vigore dall’inizio di febbraio del 2016). Siamo quindi in attesa del decreto applicativo. Hanno 3 mesi x farlo.

Ma è previsto un tempo di sperimentazione come si legge nell’ Art. 219-bis : “(Sistema di restituzione di specifiche tipologie di imballaggi destinati all’uso alimentare). – 1. Al fine di prevenire la produzione di rifiuti di imballaggio e di favorire il riutilizzo degli imballaggi usati, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente disposizione e’ introdotto, in via sperimentale e su base volontaria del singolo esercente, il sistema del vuoto a rendere su cauzione per gli imballaggi contenenti birra o acqua minerale serviti al pubblico da alberghi e residenze di villeggiatura, ristoranti, bar e altri punti di consumo”.

Quindi dobbiamo ancora aspettare e soffrire, sebbene creerebbe molti posti di lavoro e, attraverso il riciclo,
prevenire la produzione di rifiuti, favorendo il riutilizzo degli imballaggi usati. I contenitori, inoltre, non diventando rifiuti, non sono sottoposti a differenziazione, ma solo a sterilizzazione. “Un procedimento che richiede il 60% di energia in meno rispetto a quella necessaria per la creazione di un nuovo contenitore”. .Quindi risparmio notevole di risorse, cosa che f a sicuramente bene all’ambiente.

l’Italia, ad esempio, bisogna pur dirlo, qualcosa si è tentato di fare per eliminare le bottiglie di plastica abbandonate nell’ambiente. Si è realizzato, unico paese al mondo, una plastica 100% vegetale, che si ricava dalle piante e non dal petrolio, che consente importanti risparmi energetici e riduce l’inquinamento. Una plastica che si getta nell’organico e che dopo 8 settimane non lascia più alcuna traccia di sé (da AdnKronos 2 agosto 2015). Succede alle Fonti di Vinadio, nel piemontese, e viene impiegata per imbottigliare l’Acqua Sant’Anna. L’iniziativa però non ha riscosso molto successo. E’ pertanto solo con una legge si può far decollare il risparmio di risorse e la strategia rifiuti zero.

Il vuoto a rendere era in vigore molti anni fa, poi abbandonato per accontentare evidentemente qualche lobby, e attualmente solo qualche industria di acqua minerale (ad esempio Gaudianella) lo adottano ancora. In Germania il vuoto a rendere già funziona – a vari livelli – ma anche, parlando solo d’Europa, è presente in Danimarca, Estonia, Finlandia, Croazia, Norvegia, Svezia, Svizzera, Ungheria e Repubblica Ceca.  Per una volta sarebbe bello, oltre che necessario per una economia verde – come già successo con la legge sul fumo negli spazi pubblici e per le cicche nell’ambiente – non arrivare sempre per ultimi.
Pensate che a Berlino la legge ha scatenato “anche processi virtuosi. Non è raro infatti vedere bottiglie di vetro lasciate in punti specifici della città, affinchè persone più bisognose possano raccoglierle ed avere una sorta di guadagno alla loro restituzione”(da Ambienter Bio , settembre 2014).
Aspettiamo quindi con pazienza che entri in vigore anche in Italia questa legge utile, sebbene occorre che risulti positiva la sperimentazione “su base volontaria del singolo esercente”.

Condividi questo articolo
Exit mobile version