Franco Alfieri già al lavoro in Regione. Silenzio sulle polemiche: penso a lavorare

Ernesto Rocco

Dopo il Pd anche il M5S critica duramente il nuovo incarico attribuito in Regione al sindaco di Agropoli Franco Alfieri.

NAPOLI. Non ha perso tempo Franco Alfieri dopo la nomina a consigliere personale per l’agricoltura, la caccia e la pesca del Governatore De Luca. Ventiquattr’ore dopo l’incarico il sindaco agropolese aveva già iniziato la sua nuova attività. Ieri mattina di buon’ora è partito dalla sua casa di Torchiara in direzione Napoli, alla volta del centro direzionale, dove hanno sede gli uffici della Regione Campania. Qui ha tenuto i primi incontri e le prime riunioni con amministratori e funzionari; nel pomeriggio pochi attimi per festeggiare il suo nuovo incarico insieme ai più stretti collaboratori ed infine alla scrivania per studiare i primi passi da compiere. «Mi sono messo subito al lavoro – ha detto Alfieri – c’è un programma elettorale da rispettare ed io non sono che uno strumento per tramutare gli impegni in cose concrete». Ieri c’è stata la prima riunione sull’utilizzo dei fondi PSR per l’agricoltura, un settore secondo il sindaco Pd che «non è certo secondario come qualcuno può pensare, perché ha dietro di sé tante opportunità di sviluppo che noi abbiamo intenzione di perseguire». Nel mentre il sindaco di Agropoli era già impegnato con il suo nuovo incarico nelle segreterie politiche e nelle sedi dei comitati c’era gran fermento e una corsa a rilasciare alla stampa e alle agenzie le prime dichiarazioni a commento della nomina. La scelta di De Luca ha lasciato soddisfatte soprattutto le associazioni di categoria, in primis la Coldiretti secondo cui «Franco Alfieri conosce molto bene il territorio ed è la persona giusta per valorizzare il comparto agroalimentare salernitano». Dello stesso avviso l’Uncem Campania che tramite il presidente Vincenzo Luciano ha definito quella di Alfieri «un’ottima scelta per il territorio campano». Tanti i commenti positivi anche dai sindaci del comprensorio cilentano e valdianese che hanno sostenuto il primo cittadino agropolese anche nella sua campagna elettorale fino a quando, a capo chino, ha detto si alla richiesta di De Luca di rinunciare alla candidatura alla Regione. Il sindaco agropolese la scorsa primavera accettò a malincuore il diktat, continuando però a sostenere il partito. Eppure parte del Pd regionale non ha apprezzato questa sua fedeltà alla causa e dopo aver imposto la sua esclusione dalle liste ora torna alla carica criticandone l’ingresso palazzo Santa Lucia. I dem, però, non sono gli unici ad osteggiare l’incarico. Ad andarci giù duro è il Movimento 5 Stelle secondo cui «con Alfieri De Luca continua a cesellare e costruire il suo sistema di potere». «La sua nomina – dicono i grillini – ci conferma che l’unico obiettivo perseguito dal Governatore da quando è al vertice della Regione è onorare le cambiali elettorali e i debiti contratti con i capobastone e i ras del consenso piddino e dei portatori di interesse loro delle liste civiche collegate». «Altro che casa di vetro la Regione Campania somiglia a una casa circondariale», concludono i consiglieri regionali pentastellati. Alfieri dal canto suo non replica: «Questo non è il momento di fare polemiche ma di ripartire», si limita a dire amareggiato il sindaco agropolese, forte dei tanti attestati di stima ricevuti da colleghi sindaci, politici e soprattutto da tanti cittadini del suo territorio, quel Cilento che ora «grazie al presidente del Parco Tommaso Pellegrino, all’assessore Corrado Matera e alla mia nomina ha delle leve formidabili per rilanciarsi».

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