Delibere irreperibili: comune condannato al pagamento delle spese

Redazione Infocilento
Tribunale

Il Tar si è pronunciato dopo un ricorso della minoranza consiliare.

Il Tar Salerno ha condannato il comune di Caselle in Pittari a pagare le spese nell’ambito del ricorso presentato dai consiglieri comunali di minoranza Silvio Fiscina, Bruno Speranza e Michele Granato. Questi ultimi avevano sollevato il caso della mancata reperibilità alcuni atti amministrativi. Soltanto nello stesso giorno dell’udienza il funzionario comunale ha fatto pervenire una nota con la quale ha precisato che la documentazione richiesta non era stata rinvenuta. Il Tar ha comunque condannato l’ente al pagamento delle spese, una sentenza che, scrivono i consiglieri di opposizione, “ha confermato l’anomala vicenda che ha visto ancora una volta artefice l’Amministrazione comunale, prima con le sei delibere di giunta, dichiarate irreperibili e pubblicate successivamente dopo circa due anni; poi con il bizzarro epilogo!”.

“La mattina dell’ultima udienza fissata – spiega la minoranza nel comunicato – l’Amministrazione comunale, a firma di un suo funzionario, faceva pervenire una dichiarazione con la quale si attestava che la documentazione richiesta non era stata rinvenuta. Nello specifico, si trattava di determine e/o delibere relative a contratti di fornitura di energia elettrica con diverse società, nei confronti delle quali l’Amministrazione comunale, durante il periodo 2009/2011, aveva accumulato un debito di circa 200.000,00 euro“.

“Con la presentazione del ricorso e quindi con l’attività di controllo esercitata dal gruppo di opposizione è emersa una realtà davvero surreale, – continua il comunicato – considerate le irregolarità e le inadempienze, sulle quali purtroppo il Tribunale Amministrativo Regionale non entra nel merito, obbligando i sottoscritti, come atto dovuto, a segnalare l’accaduto agli organi di controllo competenti“.

La minoranza consiliare, sulla vicenda, punta il dito contro “il Sindaco e gli altri amministratori di maggioranza nelle uscite pubbliche, precedenti alla pronuncia della sentenza, ostentavano tranquillità, tentando di denigrare i consiglieri di minoranza, considerandoli come ossessionati dai ricorsi, furieri di divisioni e poco collaborativi, ora invece che il dado è tratto, nel rispetto dei cittadini e di un principio fondamentale che è quello della trasparenza dell’attività amministrativa, dovrebbero trarre le dovute conseguenze“.

“Se questo non accadrà, – termina la nota – continueranno ad essere un cattivo esempio per tutta la cittadinanza, in quanto è chiaro e indiscutibile, che anche l’Amministrazione di Caselle in Pittari, nel rispetto dei ruoli, deve garantire ai consiglieri di opposizione il controllo sull’attività amministrativa che non può essere negato per motivi di opportunità o per sentimenti di diversa appartenenza politica“.

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