Tomosintesi, al Centro di Medicina Polidiagnostica Merclin la nuova diagnostica dei tumori al seno

Comunicato Stampa

È noto, la prevenzione resta l’arma fondamentale per sconfiggere il cancro al seno. In tal senso, la Tomosintesi digitale mammaria (Digital Breast Tomosynthesis: DBT) – approvato per la prima volta in America nel 2011 e disponibile anche in alcuni centri italiani tra cui il Centro di Medicina Polidiagnostica MerClin di Campagna – è uno strumento diagnostico estremamente efficace, capace di identificare con elevata accuratezza lesioni tumorali al seno molto piccole, con percentuali pari quasi al doppio di quelle offerte dalla mammografia digitale tradizionale.

Come si svolge l’esame
La mammografia 3D con Tomosintesi viene eseguita posizionando la mammella su un piano di appoggio e applicando una leggera compressione. La tecnica di esecuzione è quella della mammografia digitale, ovvero si effettuano 4 esposizioni tramite un movimento oscillante del tubo radiogeno. Le immagini acquisite vengono poi elaborate per essere visualizzate su monitor di lettura dedicati chiamati workstation.

Vantaggi rispetto la mammografia 2D
La grandissima differenza rispetto la mammografia tradizionale consiste nella possibilità di studiare la mammella nella terza dimensione (la profondità) evitando sovrapposizioni delle strutture; infatti molto spesso alcune lesioni sono schermate dal normale tessuto ghiandolare risultando visibili solo quando raggiungono dimensioni decisamente maggiori. Anche se attualmente la mammografia tradizionale è l’indagine diagnostica di prima scelta per il rilevamento delle patologie neoplastiche del seno, la sua sensibilità diminuisce all’aumentare della densità tissutale: le immagini radiografiche, pertanto, possono risultare poco chiare, tanto da non permettere l’identificazione della lesione tumorale, specialmente nelle pazienti con tessuto mammario denso. Inoltre, i mammogrammi possono presentare difficoltà di lettura e di interpretazione: la radiografia in 2D di un oggetto tridimensionale come la mammella potrebbe comportare la perdita di informazioni in termini di profondità d’immagine e, a causa della sovrapposizione delle stesse, le lesioni potrebbero essere mascherate dal tessuto sovrastante o sottostante, e le strutture normali potrebbero risultare falsi positivi.
La Tomosintesi aiuta a ridurre l’entità di queste problematiche diagnostiche. Tra l’altro, il tempo di esposizione resta invariato e l’aumento della dose assorbita risulta trascurabile.
Pertanto:
Elevata qualità delle immagini acquisite;
Accurata ricostruzione in 3D;
Identificazione precoce e diagnosi affidabili.
Più serenità, dunque, per medici e pazienti!

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