Tommaso Pellegrino: «La mia ricetta per il Parco»

Arturo Calabrese

Viabilità ecosostenibile e barriere anti cinghiali, i progetti di Tommaso Pellegrino.

Ancora non è ufficialmente il Presidente del Parco Nazionale del Cilento ma ha già le idee chiarissime. Tommaso Pellegrino, designato per ricoprire quel ruolo che manca da diverso tempo, sta già effettuando varie tappe nel territorio cilentano per sondare la situazione e per proporre le proprie idee. Nella giornata di venerdì, Pellegrino era a Torchiara per l’inaugurazione di un circolo di Legambiente. Quando ha preso la parola, ha fin da subito parlato molto chiaro: «Non mi limiterò a fare da supervisore ad un Ente che viene gestito da altri ma amministrerò il Parco con precise e concrete azioni – dice – i problemi che attanagliano questo territorio sono tanti e risolverli tutti sarebbe impossibile, ma qualche cosa si può iniziare a fare. Uno di quelli più gravi è legato alla viabilità – continua – alcuni comuni dell’entroterra sono isolati per la mancanza di un trasporto pubblico e per la disastrosa situazione delle strade. Una soluzione, sulla quale punterò con convinzione, è l’attivazione di un servizio di viabilità ecosostenibile. Un servizio – spiega – incentrato su autobus elettrici che assicurino corse da e per i piccoli centri montani del Cilento, nel rispetto dell’ambiente essendo essi ad emissioni inquinanti pari a zero». L’idea del presidente designato, però, non si ferma soltanto alla viabilità per chi risiede nel Parco: «Gli autobus elettrici potranno essere utilizzati anche da chi nel Cilento non vi abita ma che vuole visitarlo e trascorrervi le proprie vacanze. Così facendo – aggiunge Pellegrino – si darà un significativo impulso al turismo anche nelle arre interne, sempre troppo isolate». I progetti di Pellegrino che vertono sul turismo non si fermano qui: «Il nostro territorio offre la possibilità di avere afflussi turistici 365 giorni l’anno e non soltanto nei mesi estivi, grazie alle tante attrattive paesaggistiche, storiche ed enogastronomiche. Il Cilento può, e deve, vivere soltanto grazie a questo indotto economico». Nell’agenda del presidente delle emergenze da affrontare una volta eletto, c’è anche quella legata ai cinghiali. Anche su questo aspetto ostenta sicurezza: «Il Parco ha commesso degli errori, come il ripopolamento selvaggio del 2004 senza nessun tipo di precauzione. Per risolvere la questione non basta l’abbattimento selettivo dei capi – spiega – ma a questo si devono aggiungere altri interventi che, messi insieme, costituiranno una soluzione definitiva. Per evitare gli incidenti stradali, si possono installare delle particolari barriere a lato delle strade che impediscano il passaggio degli ungulati. La ricetta è questa – chiosa Pellegrino – ora dobbiamo solo lavorare affinché tutte le idee vengano concretizzate».

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