Dimensionamento scolastico: nel Cilento tre comuni ricorrono al Tar

Ernesto Rocco

Non si placano le polemiche per il piano di dimensionamento regionale. Camerota, Roccadaspide e Castellabate fanno ricorso.

Il piano di dimensionamento scolastico continua a creare polemiche. Due comuni hanno deciso di ricorrere al Tar, un terzo lo farà. A rivolgersi al giudice amministrativo Camerota e Roccadaspide. Entrambi avevano chiesto l’attivazione di una sede dell’alberghiero. Il centro costiero era sicuro di ottenere una sede distaccata dell’Ancel Keys di Castelnuovo Cilento, quello di Roccadaspide proponeva invece di ampliare l’offerta formativa del Parmenide. Nel primo caso, però, su iniziativa della Provincia, la nuova sede è andata a Centola scatenando le polemiche del primo cittadino di Camerota Antonio Romano che da tempo aveva fatto richiesta.

A Roccadaspide, invece, l’attivazione di un nuovo indirizzo di studi per il già esistente liceo “Parmenide” fece balzare sugli attenti Capaccio che già ha un istituto alberghiero e immediato fu l’appello affinché la proposta non fosse accolta.  In effetti la Regione Campani ha scelto di non attivarne un secondo provocando l’ira del sindaco del centro collinare Girolamo Auricchio secondo cui la delibera di Palazzo Santa Lucia è “illegittima”. “Al Cilento interno, una macro area di 29 comuni, è stata tolta la possibilità di avere una sede Ipsar-Ipseoa”, si legge nella delibera di giunta. La Regione, quindi, avrebbe danneggiato il territorio. A sentirsi danneggiata non è solo Roccadaspide ma anche Castellabate. Il sindaco Costabile Spinelli non ha nascosto la delusione per l’accorpamento dell’istituto “De Vivo” con l’ITE di Agropoli e si prepara a ricorrere ai giudici amministrativi.

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