Capaccio, centrale biomasse: comune ricorre al Tar e diffida gli organi compententi

Redazione Infocilento

No Biomassa: Voza: “Ci stiamo battendo con azioni concrete per risolvere il problema”.

“Siamo impegnati al 100% per risolvere un problema del quale non siamo la causa”. Queste le parole del Sindaco di Capaccio,  Italo Voza, il quale punta a scongiurare l’installazione sul territorio comunale dell’ormai nota centrale a biomassa autorizzata dalla deliberazione del Consiglio dei Ministri dell’8 gennaio scorso. “Sulla questione, che tiene banco ormai da tempo, si stanno facendo congetture ed insinuazioni che non aiutano l’impegno che tutti in questo momento dobbiamo profondere. L’Amministrazione da me guidata non ha né responsabilità né colpe specifiche su quanto accaduto. Questo lo testimoniamo inconfutabilmente gli atti”. A tal proposito, da palazzo di città comunicano che tutti i documenti relativi alla genesi e all’iter burocratico del progetto progetto (emessi dai vari enti che hanno avuto parte attiva in questa vicenda) sono disponibili sul sito internet del Comune di Capaccio. Per una più semplice lettura, saranno a breve raccolti in un’unica cartella in evidenza sul sito, così da poter essere facilmente consultabili. “E’ un’operazione trasparenza – afferma ancora il Sindaco- che ho personalmente sollecitato, proprio perché non abbiamo niente da nascondere e per ribadire in maniera chiara che siamo stati contrari fin dall’inizio a questo sciagurato progetto. Noi non siamo il problema, noi ci stiamo battendo per trovare le soluzioni, e lo stiamo facendo con azioni concrete”.

Intanto, il Sindaco Italo Voza ha inviato una richiesta/diffida alle Istituzioni competenti, ovvero il Dipartimento Coordinamento Amministrativo della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Dipartimento 51 della Regione Campania, sulla base di tre motivazioni fondamentali (la missiva è stata inviata per conoscenza al Premier Matteo Renzi, al Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e al suo vice Fulvio Bonavitacola):
1) Il parere dell’Istituto Superiore di Sanità, che sugli impatti del progetto si è espresso in maniera generica paventando possibili conseguenze sulla salute connesse alla realizzazione e all’esercizio dell’impianto;
2) Un recente Protocollo d’Intesa, datato 4 gennaio 2016, siglato tra Ministero dell’Ambiente, ANCI e Conferenza delle Regioni, per la riduzione dell’emissione di polveri sottili e Co2, con impegno diretto e cogente a ridurre da subito le pm10 e porre un tetto anche alle pm2,5;
3) Attualmente la disponibilità degli immobili su cui dovrebbe sorgere l’impianto in agro di Capaccio è gravata da indisponibilità a favore dell’ente comunale in forza di una lottizzazione abusiva di terreni a scopo edificatorio. Gli atti relativi sono per competenza depositati anche presso la Procura della Repubblica di Salerno.

“Sulla base di ciò – dichiara il Sindaco Voza – ho chiesto alle Istituzioni preposte l’immediata attivazione di un’istruttoria supplementare e diffidato le medesime, in assenza dell’esperimento di quanto richiesto e delle conseguenti determinazioni, dall’adottare qualunque atto teso alla definitiva finalizzazione dell’iter burocratico di realizzazione dell’impianto. Chiaramente – continua Voza – mi sono mosso anche sul piano dei rapporti politici. Il Presidente De Luca e il suo vice Bonavitacola, anche per effetto della vasta eco che ha avuto la forte protesta della cittadinanza che mi pregio di rappresentare, mi hanno confermato di avere preso coscienza del problema e che valuteranno con molta attenzione il da farsi”.
Questa iniziativa non è e non sarà l’unica messa in campo dall’Amministrazione Comunale di Capaccio. E’ di alcuni giorni fa l’incarico affidato al noto amministrativista romano prof. Andrea Guarino, che procederà, per conto dell’ente, a ricorrere presso il competente TAR Lazio contro il provvedimento autorizzativo della centrale biomassa deliberato dal Consiglio dei Ministri. “Abbiamo celermente – afferma il Sindaco Voza – fatto ricorso presso il TAR Lazio e ho da tempo sollecitato le organizzazioni agricole, ambientali, imprenditoriali, turistiche del territorio ad associarsi con una costituzione legale ad adiuvandum. Ho registrato finora solo la risposta positiva di Legambiente, direttamente dal suo presidente regionale dott. Michele Buonomo. Stiamo quindi agendo con trasparenza e determinazione attraverso iniziative concrete che coinvolgono l’impegno di più soggetti e soprattutto vogliamo farlo insieme a tutta la comunità, perché solo in questo modo si può vincere questa battaglia. Proprio perché crediamo che in questa fase occorre unire e non dividere, da questo momento non accetteremo, come Amministrazione Comunale, di collaborare con gruppi che strumentalmente intendono utilizzare l’argomento della centrale biomassa al fine di dare inizio alla campagna elettorale con più di un anno di anticipo. L’Amministrazione e il Sindaco, come si può ben vedere, impegnano tutto il loro tempo per iniziative politiche, burocratiche, normative e legali al fine di evitare la realizzazione della centrale. Altro non ci interessa e ci distoglie dal reale e concreto obiettivo”.

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