Centro Juventus, le mamme: “Siamo sole ma non ci arrendiamo”

Ernesto Rocco

Continuano le polemiche sul servizio di trasporto presso il centro Juventus di Vibonati. La protesta, questa volta, si sposta all’indirizzo dei sindaci del Piano di Zona che dallo scorso 1 gennaio avrebbero dovuto garantire i trasferimenti dei frequentatori dell’istituto. Ad oggi, però, soltanto San Giovanni a Piro ha provveduto ad attivare il servizio: per gli altri comuni è invece ancora la proprietà a farsi carico del trasporto, almeno fino al prossimo 31 gennaio. Il mancato rispetto degli impegni assunti da parte degli enti locali ha suscitato il malcontento dei genitori dei ragazzi che frequentano l’istituto del Golfo di Policastro.

“É ormai palese che ci sia la volontà di mettere la proprietà del centro Juventus in condizioni di chiudere”, denuncia la mamma di un bambino che frequenta l’istituto. “Dopo tutti gli sforzi, le riunioni, i tavoli tecnici – aggiunge – siamo al punto di partenza”.

Le mamme dei bambini che frequentano il centro di riabilitazione da tempo combattono per far sì che i loro figli possano godere di un servizio adeguato, tuttavia, precisano, “Sempre più ci rendiamo conto che siamo sole contro un sistema che non ha le giuste priorità”. “Molti dei sindaci che oggi ancora non hanno attivato il trasporto – evidenziano – erano in prima linea con le bandiere e le medaglie sul petto a cantare vittoria per la salvezza del centro….ora però tutto tace e le tante promesse sono state smentite dai fatti”.

La polemica, però, è rivolta anche verso l’Asl e il distretto sanitario che “non stanno facendo nient’altro che peggiorare una situazione già grave”. Le mamme però non si arrendono: “Ormai siamo arrivate al punto in cui ci aspettiamo il peggio ma questo non ci impedisce di continuare a lottare. Siamo disposte a tutto. Siamo disposte ad inchiodare con le spalle al muro ognuno alle proprie responsabilità e fallimenti. Sappiamo bene cosa ci aspetta ancora”. “La rassegnazione – continuano – non ci appartiene e una cosa è certa non la daremo vinta a chi sta cercando, chiuso al caldo dei propri uffici, di decidere per la salute dei nostri figli”.

Infine, un riferimento al Piano di Zona: “Esiste è una realtà che ormai conosciamo bene ….conosciamo bene chi dovrebbe fare e non fa”. “Ci sentiamo in dovere però di fare dei distinguo – sottolineano le mamme – il sindaco del comune di San Giovanni a Piro ha ottemperato a ciò che aveva promesso. Se Sapri , invece, ha provveduto a fare un mezzo passo avanti, è solo perché i documenti e la verità sono diventati di dominio pubblico”. “Dobbiamo continuare a lottare? Ok lo faremo, continuiamo a gridare che noi non ci arrendiamo”, concludono.

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