Le antiche usanze del Cilento reinterpretate in chiave moderna: le Fòcare

Redazione Infocilento

Il 22 e 23 Dicembre dalle ore 19.00 numerose Fòcare illumineranno e riscalderanno Villa Littorio che per l’occasione si trasformerà in uno spazio espositivo. Questo è l’evento “Fòcare”.

Dall’11 fino al 21 Dicembre a Villa Littorio, nel Cilento, si è svolta la prima edizione di Fòcare, residenza per autori ideata da Antonio Pipolo, presidente dall’associazione culturale Sfavilla, con lo scopo di reinterpretare in chiave contemporanea i riti della tradizione contadina e pagana.

Fòcare prende il nome dai falò di grandi dimensione che venivano accesi in particolari periodi dell’anno per propiziare l’abbondanza del raccolto.

Il termine Fòcare fa riferimento a un’usanza popolare molto antica nel Cilento, durante la quale venivano accesi grossi falò in spazi pubblici di ritrovo. Questi antichi riti di abbondanza e propiziazione risalenti al paganesimo sono, poi, stati ripresi dalla tradizione religiosa cristiana in occasione della celebrazione della vigilia di Natale; sono ancora molto sentiti ai giorni nostri restando una delle poche modalità e usanze legate all’aggregazione spontanea e al senso di comunità.

Obiettivo della residenza è favorire l’incontro tra diversi linguaggi artistici (musica live, installazione, video, perfomance, video mapping) in dialogo col territorio. Gli artisti in residenza, provenienti da tutta Italia e gli abitanti di queste terre hanno interagito in un gioco di valorizzazione reciproca.

Il 22 e 23 Dicembre dalle ore 19.00 numerose Fòcare illumineranno e riscalderanno il borgo di Villa Littorio. Saranno allestiti stand di artigianato locale e piatti tipici.

Le strade del paese prenderanno vita diventando allo stesso tempo ritrovo della popolazione e spazio scenico ed espositivo degli interventi degli artisti.
Tutti gli autori coinvolti nel progetto di residenza, rinunciando alla paternità dei diversi interventi, hanno dato vita ad uno scenario magico tramite l’utilizzo di materiali poveri e riciclati reperiti sul posto e con la collaborazione dei cittadini rendendo gli spazi del borgo di volta in volta diversi e funzionali allo spettacolo, attraverso un proprio linguaggio specifico basato sulla cooperazione e condivisione.

Condividi questo articolo
Exit mobile version