Agropoli: “Programmazione natalizia scadente, commercio sotto scacco”

Sergio Pinto

Polemiche contro la programmazione natalizia ad Agropoli. Giovanni Basile critica l’amministrazione comunale e tende la mano ai commercianti.

“Ad Agropoli? Il nulla”. Giovanni Basile, a capo dell’associazione Camelot, critica l’amministrazione comunale per la programmazione natalizia. Luminarie scarne e poche iniziative di rilievo rappresentano un grosso limite per la città. A pagarne le conseguenze sarebbe in particolar modo la classe dei negozianti che Basile definisce “sotto scacco”. “La crisi economica – spiega l’avvocato agropolese – colpisce indistintamente tutti i comuni. Chi programma gli eventi e li affida a persone competenti riceve i flussi turistici. Pertanto la crisi non può essere una scusante per giustificare che Agropoli è una città senza persone per strada, senza persone che scelgono i nostri commercianti per poter spendere quei pochi soldi di cui le famiglie dispongono. La conseguenza è che nella città di Agropoli non si avverte minimamente il clima natalizio”.

Il presidente dell’associazione Camelot confronta quanto accade ad Agropoli con Capaccio e Castellabate. “Capaccio – spiega – ha scelto di realizzare una illuminazione che, soprattutto a Piazza Santini, sta portando un pò di visitatori. Catellabate, invece, ha caratterizzato il suo programma di Natale coi mercatini”.

Ad Agropoli, invece, mancherebbe ogni forma di programmazione, tanto che qualche commerciante ha deciso di rimboccarsi le maniche ed programmare autonomamente delle iniziative. “Purtroppo – evidenzia però Basile – il commercio è abbandonato a sé stesso”. Sarebbe invece necessario “operare un intervento urgente su tale categoria di cittadini imprenditori”, in particolare quelli delle zone periferiche “che sono totalmente dimenticati”.

L’associazione Camelot, poi, accusa anche “Chi ricopre ruoli chiave in termini di decisioni o di sviluppo culturale, commerciale e turistico”, ” messo lì non per meriti acquisiti nel campo, ma solo per motivi di appartenenza politica. Sta lì per dire quanto sono bravi e belli chi amministra la città. Non può andare in contrasto con loro per tutelare gli operatori del settore”.

“Bisogna ripristinare la meritocrazia in città”, conclude Giovanni Basile.

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