#8 Rien ne va plus!

Arturo Calabrese

È così. Nulla è più valido, i giochi son finiti. La “signora” ritratta in foto è Marion Anne Perrine Le Pen, alias Marine Le Pen, presidente di Front National, partito francese di estrema destra, xenofobo, omofobo. In una parola, fascista! Nelle votazioni regionali appena scrutinate, dopo una vittoria al primo turno, la fascista non riesce a vincere nemmeno in una delle regioni d’oltralpe. Tale sconfitta è dovuta ad un’alleanza tra i partiti di sinistra e destra coalizzati per evitare l’ascesa del Front Natonal. Il partito fascista di cui sopra.

I risultati che ci arrivano dalla Francia rappresentano un’ottima notizia. Un’ottima notizia per i valori di libertà dell’Europa e per la memoria di tutto coloro i quali il fascismo europeo lo hanno combattuto e a causa del quale hanno perso la vita.

La campagna elettorale condotta dalla “signora” Le Pen è stata basata su un unico tema cardine: l’odio razziale. In seguito ai fatti di Parigi del 13 di novembre, in Francia si è diffuso il terrore e attaccare senza nessun distinguo il “cattivo islamico”, guadagnando consensi, era molto facile. In parte alla leader fascista era riuscito il colpaccio ma, vuoi una presa di coscienza da parte dei cugini di Francia, vuoi la giusta intuizione del premier Valls che ha ideato l’alleanza anti-fascista, al secondo turno le cose sono andate diversamente.

Da dire, le reazioni dei politici fascisti, xenofobi, omofobi nostrani: Meloni e Salvini, ad esempio, all’indomani della vittoria al primo turno, si erano lanciati in virtuali elogi via social networks per Marine Le Pen e complimenti ai francesi per «la loro coraggiosa scelta», scrivevano. Gli stessi Meloni e Salvini che negli anni ci hanno abituato ad attacchi ad etnie o a persone ree di amare un rappresentante del loro stesso sesso.

Detto questo, cara (si fa per dire) Marine Le Pen e cari (sempre per dire, eh!) elettori del Front National, vi è andata male. Molto male. E di questa cosa io sono felicissimo. Ancora una volta il fascismo, l’ignoranza e la demagogia (che son sinonimi) hanno perso e sono stati relegati al ruolo che a loro spetta: la sconfitta, l’emarginazione, l’oblio. Il braccio destro teso potete utilizzarlo per detergere i vetri in alto, spolverare i mobili o appendere i vostri bei abitini nell’armadio. Per tutto il resto, non usatelo, che è meglio.

È risaputo: in campo sportivo tra noi italiani e i cugini d’oltralpe, non è mai corso buon sangue. Siamo acerrimi rivali nel tennis, nella scherma, nel rugby, nel basket, nel calcio e in tutti gli altri sport. Io ho sempre seguito le sfide tra Italia e Francia, alcune anche del vivo, gridando sempre “Viva l’Italia” (Forza Italia, mai!) e mai mi sarei sognato di pronunciare altre parole. Questa notte, però, lo posso fare e lo grido con tutto il cuore: Vive la France!

P.s. Chiedo scusa a tutti i miei lettori per aver cosparso il mio articolo della parolaccia “fascismo” e affini, ma ci voleva. Tanto sempre nulla rimangono

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