Sanità nel Vallo di Diano: sindacati polemici contro Asl e Regione

Ernesto Rocco

Sanità nel Vallo di Diano: i sindacati alzano i toni: chiesto un potenziamento dell’assistenza.

Attraverso una nota le sigle sindacali UIL FPL, CGIL FP, CISL FP e FIALS hanno denunciato ancora una volta lo stato della sanità nel Vallo di Diano e la carenza di assistenza in un comprensorio in cui l’unico presidio sanitario rimasto è rappresentato dall’Ospedale di Polla, il quale pure ha diverse carenze

“C’è necessita di personale medico in diverse branche specialistiche – dicono i sindacati – manca il 50% dei dirigenti medici, figure del comparto ancora carenti e mai sostituite dopo i tanti pensionamenti (amministrativi, tecnici e personale di supporto). Non è più possibile, in base alla normativa vigente, continuare a garantire la continuità assistenziale con il solo spirito di abnegazione degli operatori“.

L’indice è puntato contro Regione e Asl Salerno che restano in silenzio senza dare risposte. Di qui la richiesta che “venga garantita la continuità assistenziale prevista dalla Legge Regionale n. 49/2010 che riconosce all’Ospedale di Polla n.228 posti letto, colmando con urgenza e immediatezza la carenza del personale medico e di quella del comparto. Si chiede che vengano risolte le situazioni dell’U.O. Otorinolaringoiatria, della Psichiatria, del Centro Trasfusionale e Gastroenterologia così come è prevista dalla normativa regionale. Attualmente le stesse U.O. sono state completamente rimodulate, con atti unilaterali e senza nessun confronto con le OO.SS., ed alcune funzionano con la presenza di un solo medico in servizio“.

“Non va sottovalutata – prosegue la nota – la mancanza e l’adeguamento delle apparecchiature diagnostiche, con 10/15 anni di funzionamento e in alcuni casi completamente obsoleti strumenti essenziali che consentirebbero di poter dare migliori risposte alla domanda di salute dei cittadini del Vallo di Diano e zone limitrofe“.

“Non abbiamo avuto risposta – proseguono – sul perché la Regione Campania continui a pagare mobilità passiva per migrazioni presso la Regione Basilicata dove ormai ci si reca non per prestazioni di alta specialità, stiamo parlando di alcuni milioni di euro, e che basterebbe un decimo della somma spesa per potenziare il nostro ospedale ridando dignità ai degenti del P.O. di Polla e garantendo il diritto alla salute dei cittadini del Vallo di Diano determinando, contestualmente, un’enorme razionalizzazione della spesa sanitaria“.

Quindi i sindacati annunciano che “nel perdurare di questa situazione e in assenza di risposte concrete non esiteranno ad indire una mobilitazione dei cittadini e degli operatori sanitari“.

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