Liste d’attesa troppo lunghe per in Campania per chi ha un tumore

Redazione Infocilento

Tumori: le liste d’attesa in Campania sono troppo lunghe. La denuncia

Screening a rilento, prestazioni a pagamento, lunghe liste d’attesa, sale operatorie vuote in ospedale e una giungla di mini-centri. Nel mezzo della selva, manca una cabina di regia. Il tumore al colon retto è uno dei big killer correlato all’alimentazione. La denuncia arriva dal quotidiano Il Mattino, in un articolo a firma di Maria Pirro

La stima in Campania è di circa 2800 nuovi all’anno, con una percentuale di sopravvivenza che si dimezza se la diagnosi arriva in ritardo (cioè quando compaiono i sintomi). «I tassi di malattia avanzata qui sono più elevati rispetto ad altre regioni, soprattutto del Nord Italia», spiega Rosario Vincenzo Iaffaioli, primario dell’istituto tumori di Napoli, Pascale. «Come in tutto il Sud, lo screening gratuito, che è rivolto alle persone dai 50 ai 74 anni, stenta a decollare: solo quattro aziende sanitarie l’hanno avviato, peraltro con differenti risultati».

Questa denuncia sarà rilanciata dagli organizzatori del convegno nazionale GISCor (gruppo italiano di coordinamento degli screening), in programma il prossimo mese a Napoli.

Il presidente dell’Ordine dei medici di Napoli, Silvestro Scotti, nei giorni scorsi ha lanciato sul punto un ennesimo allarme. «Ho appena visitato un paziente che deve eseguire una colonscopia e ha avuto l’appuntamento a marzo 2016 dall’ospedale di Frattamaggiore. Il privato chiede 180 euro», afferma Luigi Costanzo, responsabile dell’Isde, l’associazione che raggruppa i medici per l’ambiente. E questo non è un caso isolato.

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