Cilento: superata la fase di maltempo, ma l’allerta resta alto

Ernesto Rocco

Il Cilento supera il test maltempo ma l’allerta resta alto. Molti comuni sono al lavoro per evitare problemi in vista dell’arrivo dell’inverno.

CAPACCIO. La violenta ondata di maltempo che interessato l’intera Regione Campania, ha parzialmente risparmiato il comprensorio cilentano. Non sono mancati comunque grandi e piccoli disagi in un territorio che già da una settimana aveva alzato i livelli di guardia. Soltanto pochi giorni fa, infatti, le prime violente piogge torrenziali della stagione autunnale avevano fatto registrare ben tre frane in altrettanti punti del territorio. La prima a Roccadaspide, lungo la SS166, invasa da fango e detriti; la seconda a Casal Velino, sulla statale 267: la terza nel basso Cilento, a San Giovanni a Piro, in località Martellata, dove grossi massi sono caduti dal costone roccioso invadendo entrambe le corsie di un’arteria comunale. La situazione per fortuna non si è ripetuta con il maltempo di ieri ma soprattutto nell’Alto Cilento, tra Agropoli, Capaccio e le aree collinari, gli operai dei comuni hanno dovuto faticare non poco per liberare le strade da detriti, rami d’albero spezzati dal vento e addirittura pali della segnaletica o pubblicitari (anche di grosse dimensioni), abbattuti. Problemi sono stati segnalati anche dai pendolari che utilizzano il treno per spostarsi dal Cilento a Napoli. Nella serata di mercoledì, infatti, alcune carrozze del regionale diretto dal capoluogo campano a Sapri hanno iniziato ad imbarcare acqua. I passeggeri, colti di sorpresa, hanno dovuto spostarsi in altri vagoni con notevoli disagi considerato che molti di questi erano già sovraffollati. «Viaggiamo con convogli da terzo mondo – denuncia un pendolare che viaggia ogni giorno da Agropoli a Napoli – non è possibile sostenere questa situazione». «I treni che ci ritroviamo in Campania – sottolinea un altro passeggero – non hanno il benché minimo confort: d’estate spesso si trovano vagoni privi d’aria condizionata e d’inverno con il riscaldamento guasto o con l’acqua che si infiltra dal tetto tra l’altro passando vicino agli impianti elettrici». Il fatto, paradossalmente, è avvenuto proprio mentre alla Camera dei Deputati il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, interrogato da alcuni deputati salernitani, prometteva un maggiore investimento per la tratta ferroviaria «Tirrenica Meridionale». In tal senso sono stati già finanziati circa otto milioni di euro per realizzare una variante al tracciato a Pisciotta. La frana di Rizzico, che da decenni tiene in ostaggio l’arteria stradale, infatti, rischia di coinvolgere anche la ferrovia rendendo necessario un intervento urgente. Sui rischi derivanti dal dissesto idrogeologico stanno lavorando anche molti altri comuni. A Capaccio è corsa contro il tempo per pulire il fiume Sele in vista dell’inverno. Soltanto lo scorso anno gran parte della piana rimase sommersa dall’acqua. Numerose famiglie, ma soprattutto tanti imprenditori agricoli e allevatori, furono messi in ginocchio dai danni causati dall’ondata di maltempo e dall’esondazione del corso d’acqua. Ieri il Cilento ha superato il test reggendo l’ondata di maltempo, ma la storia dimostra che il periodo è dietro l’angolo.

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