San Michele, il culto in una grotta

Redazione Infocilento

Secondo la tradizione San Michele apparve nei pressi di una grotta e invitò a dedicare la stessa al culto cristiano.

Così nei secoli si è rafforzata l’usanza di consacrare una cavità naturale all’Arcangelo ed oggi ne esistono diverse sparse su tutto il territorio a conferma della immensa devozione che si è consolidata nel tempo. Queste grotte sono diventate luoghi di preghiera e in molti paesi ancora aggi ci si reca in devoto pellegrinaggio in occasione della festività di Settembre e di Maggio.
Ecco alcuni luoghi di culto che esistono nel basso salernitano.
Acquavella. Di antica origine è la Chiesa dedicata a San Michele Arcangelo, situata nel cuore dell’abitato. La festività in onore del Santo, insieme alla Madonna delle Grazie, rappresenta una importante ricorrenza per tutta la comunità.
Caselle in Pittari. Tramite un sentiero è possibile raggiungere il complesso carsico consacrato all’Arcangelo Michele. Vi sono due grotte accomunate dalla dedizione al culto del Santo. Si sviluppano sul versante meridionale del Monte che, proprio da San Michele, prende il nome e rappresenta una delle emergenze storico-naturalistiche più importanti del paese.
Laureana Cilento. Legata all’omonimo Convento, la Chiesa di San Michele Arcangelo per un lungo periodo ha costituito la parrocchia di Laureana, fino a quando fu edificata l’odierna Santa Maria del Paradiso. In origine la Chiesa era situata a qualche centinaio di metri dal Convento e restò in piena attività fino agli inizi del 1500, quando entrò in una fase di rapido declino.
Pertosa. Le spettacolari Grotte di Pertosa, note anche come “Grotte dell’Angelo”, sono uno straordinario complesso carsico di forte attrazione turistica. Prima di addentrarsi nei suoi scenografici spazi, all’ingresso troviamo una piccola edicola votiva che ricorda San Michele Arcangelo.
Rutino. La seconda Domenica di Maggio, si celebra la festività di San Michele: il culto dell’Arcangelo è momento solenne e di richiamo per fedeli e visitatori provenienti da tutto il circondario; la ricorrenza è resa suggestiva dalla Sacra Rappresentazione nota come “Volo dell’Angelo” in cui San Michele sconfigge a duello il Diavolo.
Sala Consilina. L’8 Maggio, la statua di San Michele, in pellegrinaggio, viene portata al Santuario situato a monte dell’abitato, dove rimarrà dalla tarda primavera e per tutta la stagione estiva. Diversi i rituali e le tradizioni che si susseguono fino a Settembre, quando con solennità si svolgono i festeggiamenti che coinvolgono l’intera cittadina.
Sant’Angelo a Fasanella. In località San Michele si trova la grotta consacrata all’Arcangelo, sede di un imponente Santuario rupestre, da sempre meta attrattiva sia d’interesse religioso sia storico-archeologico. Secondo gli studi effettuati nel corso degli anni, emerge che, la grotta, fu abitata fin dall’epoca preistorica e, dunque, in un primo momento, adibita a rifugio. In seguito il sito è  diventato un luogo di culto originando un affascinante “Santuario rupestre” consacrato a San Michele Arcangelo.
Terradura. A San Michele Arcangelo è intitolata la parrocchiale del centro di Terradura. Compatrono del paese, insieme a Santa Sofia, ha da sempre rappresentato un momento di profonda religiosità per i pochi abitanti che popolano la più piccola frazione collinare di Ascea.
Valle dell’Angelo. In località Costa della Salvia si trova la grotta di San Michele. Anche in questa circostanza, come accade altrove, il luogo sacro è legato ad una leggenda. Secondo una prima versione, un gruppo di pastori rimase bloccato nella grotta per via delle sfavorevoli condizioni climatiche. Altre attribuiscono l’accaduto ad una pastorella del paese. In entrambe le varianti, il fine è lieto, poiché dopo aver chiesto l’intervento di San Michele, i malcapitati riescono a far ritorno a casa. Almeno a partire dal 1600 nella grotta dell’Ausinito è stata custodita una statua di San Michele che accoglieva i pellegrini. A periodi alterni, la grotta è stata meta di numerosi fedeli che raggiungevano il “piccolo santuario” tramite un faticoso sentiero. Una prima fase di declino del culto sussiste nella seconda metà del 1600, in seguito al furto della statua, negli stessi anni in cui una nota epidemia di peste colpì il territorio. Ciò determinò il primo graduale abbandono della grotta. A metà del secolo seguente, la riconoscenza del popolo per le grazie ricevute, ripristinò nuovamente il culto per l’Arcangelo a nell’800 fu donata una nuova statua di San Michele. In devoto pellegrinaggio dal paese si trasportava l’immagine del Santo, percorrendo l’impervio percorso che permetteva l’accesso. Ora la grotta era raggiungibile attraversando l’antico ponte e imbattendosi lungo i pendii della montagna. La ripresa del culto si rivelò un buon tentativo per il ripristino totale della festività; tuttavia, agli inizi del 900, ancora una volta la sopravvivenza della ormai tradizione è messa a rischio. L’ondata migratoria riduce il paese a poche centinaia di abitanti, rendendo l’afflusso alla grotta sempre meno consistente. Ad oggi, la grotta di San Michele è sempre meno visitata, ma la buona volontà del popolo, cerca di preservare il luogo, mantenendo viva la tradizione e conservando le memorie delle origini.


La liturgia di San Michele per la Polizia di Stato – di Riccardo Feo

San Michele Arcangelo è anche Patrono della Polizia di Stato; il Corpo in tutta Italia festeggerà la ricorrenza coinvolgendo tutte le autorità Civili Religiose e Militari. Corposo il programma anche a Salerno dove si terrà la Santa Messa officiata nella Cattedrale di Salerno dall’arcivescovo Mons. Luigi Moretti che sarà coadiuvato dal Cappellano della Polizia Don Giuseppe Greco. La cerimonia di celebrazione è la massima espressione della devozione degli appartenenti al Corpo al Santo Patrono, difensore della giustizia e guardiano supremo contro le forze del male. Alla manifestazione sarà presente il Questore Alfredo Anzalone in qualità di Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza ed una folta rappresentanza del personale in congedo e dei familiari delle vittime del dovere e dei caduti in servizio. La giornata proseguirà con l’apertura degli uffici ai familiari della Polizia e con la visita degli alunni della scuola primaria “Matteo Mari”. L’obiettivo, afferma il Questore, è avvicinare sempre di più l’istituzione Polizia di Stato ai cittadini, facendo capire che solo una forte sinergia potrà gettare le basi per aumentare la sicurezza delle comunità.

 

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