Molluschi e gabbiani certificano l’eccellenza delle acque del Cilento | FOTO

Luisa Monaco

Tornano la “Pinna Nobilis” ed il “Gabbiano Corso” a certificare l’eccellenza delle acque cilentane.

Da anni era scomparsa dalle acque dell’isolotto di Licosa. In questa stagione estiva 2015, invece, la “Pinna Nobilis” è riapparsa nelle cristalline acque di Castellabate. Ad annunciarlo con soddisfazione è Pasquale Colella, rappresentante di Legambiente. L’importanza dell’evento, sta nel fatto che la Pinna Nobilis, comunemente nota come nacchera, pinna comune, cozza penna o stura, è il più grande bivalve presente presente nel Mar Mediterraneo, è una specie protetta e la sua presenza è sinonimo di acque pulite. Questo mollusco, infatti, accumula assorbendoli dal mare grandi quantità di inquinanti e patogeni. A partire dagli anni ’60 in Italia si era assistito alla sua progressiva scomparsa. La sua presenza nelle acque di Castellabate, invece, è un ottimo indicatore.

Ma le buone notizie per l’ambiente non finiscono qui: negli ultimi giorni, infatti, sempre presso l’isola di Licosa, sono stati avvistati nuovamente dei gabbiani della specie “Corso”. “Oltre al fatto che è una specie protetta – spiega Colella – la loro presenza è sinonimo del mare pulito e pescoso”. Fino a qualche settimana fa in Italia questi gabbiani erano presenti solo in Liguria, in Sicilia e sull ‘Isola di Licosa.

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