Santosuosso esclusivo: “Le vittorie si costruiscono negli spogliatoi”

Redazione Infocilento

INTERVISTE – In esclusiva per InfoCilento faccia a faccia con mister Pasquale Santosuosso, “guru” del calcio campano (e non solo) e fresco vincitore del campionato di Eccellenza con la Turris.

Siamo negli studi di InfoCilento dopo aver atteso il tecnico una decina di minuti, avremmo atteso anche un’ora ovviamente, appena entrati Santosuosso ci chiede: “Che c’è qua?”, gli rispondo “Il nostro ‘giocattolo’ (con un pizzico di fierezza)” al che Santosuosso ribatte: “Giocattolo? No no, qua è davvero bello, ben organizzato”. Subito un complimento, bene così!

Ci accomodiamo, il mister sul nostro divanetto, mentre alla scrivania siamo pronti a trascrivere ogni sua parola. I primi pensieri vanno ovviamente alla Turris e al campionato appena vinto: “C’erano altre due squadre forti almeno quanto la Turris, la Sessana e il San Marco. Noi siamo stati i più bravi soprattutto quando ci siamo trovati in svantaggio di sette punti, sapevo che si poteva recuperare e che gli avversari non avrebbero retto quel ritmo. L’emblema è stato lo scontro diretto dove potevamo vincere anche largamente la sfida”. Per Santosuosso questo è stato il decimo campionato vinto, ma forse un preferito non c’è: “Vincere è sempre bello, ovunque e in qualsiasi categoria. Non ho un successo in particolare da ricordare ma sono stato l’unico a vincere due campionati a Battipaglia in due epoche diverse, la seconda volta forse è quella che ricordo con più piacere”. Le ultime battute sulla Turris riguardano il futuro: “Presto ci incontreremo e discuteremo di tutto. Volete sapere se ho avuto già altre chiamate? Vi dico solo che alleno da quasi quarant’anni ininterrottamente, ci sarà un motivo!”

L’attualità ad ogni modo non è fatta solo di Turris ed Eccellenza, e allora la conversazione si sposta sulla Serie D. Molti dicono che Santosuosso avrebbe vinto il girone I a mani basse, è vero? “Sarebbe presuntuoso dirlo – dice il tecnico – anche se l’ho vinto tre volte quel girone. La serie D è tutta difficile, quest’anno si parlava tanto del girone pugliese ma alla fine molte squadre nobili non hanno confermato le aspettative”. Conosciamo tutti il comportamento del Torrecuso in questa ultima parte di stagione, che idea si è fatto? “Innanzitutto non ho mai creduto ad una loro vittoria, neanche quando erano ampiamente al primo posto. Sul dopo non saprei dare un giudizio, bisogna starci dentro in queste situazioni”. Parlando di serie D non si può non citare l’Agropoli: “Era una squadra costruita per fare di più, ma non possiamo parlare di fallimento per questa stagione. Poteva giocarsela tranquillamente con l’Akragas, è stata gestita male la questione Tiscione ma ad Agropoli sono fin troppo signori…”

L’intervista si chiude con un discorso generale ma forse proprio in queste ultime parole si può trovare la chiave del successo di Pasquale Santosuosso: “Quello di oggi è un calcio diverso – ammette il mister – quando ho iniziato i presidenti facevo i presidenti ed i dirigenti i dirigenti, si rispettavano i ruoli insomma. Adesso i presidenti vogliono fare anche i magazzinieri, anche il ruolo dell’allenatore è cambiato. Quelli con poca personalità non arrivano lontano, anche il modo di allenare è diverso. Arrivano al campo con mille esercizi e mille schemi da provare in settimana ma non hanno capito che i successi si costruiscono nello spogliatoio e la domenica in campo dove bisogna leggere le partite e gli avversari”.

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