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Vicenda Yele, lettera aperta dei dipendenti del Corisa4

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Dopo tante polemiche politiche sulla Yele, per la prima volta prendono pubblicamente parola anche i dipendenti del consorzio CoRiSa4, collegato alla società che gestisce la raccolta rifiuti in gran parte del Cilento. Con un'accorata lettera, gli operai prendono posizione sulla questione chiedendo la costituzione immediata degli ATO, la salvaguardia dei posti di lavoro e la riapertura dell'impianto di Casal Velino.

Questo il testo della lettera dei lavoratori del Consorzio Rifiuti Salerno 4:

PREMESSO CHE tutti i lavoratori del Consorzio SA/4 sono stati interessati da procedure che rappresentano l’anticamera del licenziamento, quali appunto la mobilità e la conseguente messa in disponibilità, vivendo già da oltre un anno sulla propria pelle e delle loro famiglie il dramma vero della perdita del lavoro.

ALCUNI PERFINO LICENZIATI DAL PRECEDENTE COMMISSARIO LIQUIDATORE DEL GAUDIO. CONSIDERATO

CHE l’on. Cobellis ha partecipato come altri alla sfilata di solidarietà messa in campo quando noi occupammo nel luglio 2012 l’impianto di Vallo Scalo salendo sul tetto (a quel punto atto dovuto perché tutti i politici della zona erano stati presenti). In quella circostanza l’on. Cobellis chiese in che modo avrebbe potuto aiutare gli operai ad avere un po’ di ossigeno visto che la protesta era derivata dal ritardo del pagamento degli stipendi. Questa disponibilità fu ben accolta e alcuni di noi chiesero all’on. Cobellis di verificare la possibilità da parte della Regione Campania di saldare il debito che quest’ultima aveva nei confronti del CORISA/4 (oltre 500mila euro). Tale debito derivava dall’anticipazione dei costi di costruzione dell’impianto da parte del Consorzio anche se lo stesso era finanziato da fondi POR. Ci fu chiesta la relativa documentazione che prontamente facemmo pervenire all’on. Cobellis, ma ad oggi ancora non si sa tale verifica che fine abbia fatto.

CHE già a suo tempo (mese di luglio 2013) attraverso un presidio nella piazza di Vallo della Lucania durato oltre un mese, abbiamo rappresentato alle forze politiche locali e provinciali e al consigliere regionale on. dott. Luigi Cobellis il nostro dramma, non più legato solo al ritardo nel pagamento degli stipendi ma incentrato sul mantenimento dei livelli occupazionali, con l’unico risultato di essere tacciati dal sindaco Aloia di deturpare il decoro pubblico della sua città e con la strumentalizzazione (ad arte) da parte dell’allora commissario liquidatore di trasformare una protesta sindacale in una lotta politica. Visti i licenziamenti e la mobilita, i fatti oggi ci danno purtroppo ragione!!!! Cosa è rimasto di quelle proteste, che oggi non vengono citate dal dibattito politico in corso. Come dire: passato il santo passata la festa. E no! Ma alla urne si ci torna ogni cinque anni (quando tutto va bene) ed ora si apre questa fantastica nuova opportunità di raccolta di consensi.

Forse oggi sono cambiate delle cose, vi sono personaggi che annusando l’aria capiscono da che parte tira il vento, e forse il vento oggi tira dalla parte di LUIGINO… dopo essere stato con Lubritto, F.I., Margherita, fondatore del P.D. a VALLO, poi NOI SUD, FRATELLI D’ITALIA… e chi più ne ha più ne metta… ecco ora è il momento dell’UDC. Già l’UDC… potremmo rendere pubblico ciò che ci disse in privato l’on. Cobellis nell’incontro avuto in clinica qualche mese fa ma non lo facciamo. Invece rammentiamo all’on. COBELLIS alcune cose quando interviene a difesa non dei lavoratori ma solo del consiglio di amministrazione della YELE: la recente Legge Regionale n. 5/2014, stabilisce la salvaguardia di tutti i livelli occupazionali dei lavoratori dei consorzi, delle società partecipate e anche delle cooperative presenti nel settore dei rifiuti, assunti al 31/12/2008; detta legge è stata votata anche dall’on. Cobellis;la Legge Regionale n. 5/2014, per la prima volta si era data delle scadenze, perché si mettesse a regime il ciclo della raccolta dei rifiuti, il tutto doveva avvenire entro 90 giorni dall’entrata in vigore, in caso contrario, la Regione in via sostitutiva interveniva con la nomina di un commissario, per adempiere agli indirizzi dati dalla legge; nel frattempo i lavoratori del Consorzio SA/4, sono stati posti in mobilità, o passati alla YELE S.p.A. sotto il ricatto del licenziamento.

Alcuni non hanno accettato il ricatto e sono stati licenziati illegittimamente poiché già in disponibiltà all’80% a partire dal 1 giugno 2014. Ad oggi la disponibilità riguarda quei lavoratori per i quali non si è mai trovata la soluzione reale all’occupazione e al riavvio dell’impianto di Casal Velino; Sebbene non sta a Noi difendere il Commissario Vitale, il quale si difende da solo e oltretutto non si sa neanche per quanto tempo ci starà a fare il Commissario del CORISA/4, per onestà dobbiamo notare che l’incompatibilità del sindaco di Campora con la carica di commissario liquidatore corrisponde, se non è più grave, con l’incompatibilità riguardante il Presidente della YELE S.p.A. il quale è anche Vice Sindaco del comune di Vallo della Lucania, COMUNE PROPRIETARIO ANCHE DI AZIONI DELLA SOCIETA’, persona che incarna la duplice veste di controllore e controllato da anni. Ci chiediamo come mai l’On. Cobellis non se ne sia accorto e non lo rilevi anche oggi che è coinvolto in questo appassionato dibattito politico.

Come mai solo ora ritiene nodale la questione YELE? Forse perché è cambiato il vento di cui abbiamo appena accennato prima? Caro On. Cobellis e caro Presidente Canfora, Vi rammentiamo che la società YELE S.p.A. non è la società partecipata dei comuni, ma è purtroppo la società partecipata del CONSORZIO SA/4 in liquidazione, la cui fase ricomprende anche le azioni della società YELE S.p.A. che hanno un valore di oltre 600.000,00 €. Somma che potrebbe essere posta a garanzia anche dei nostri stipendi non pagati, del nostro TFR e dei nostri contributi non versati, oltre che di coloro che attendono da anni il saldo di fatture da parte del Consorzio.

Pertanto adoperatevi affinché si insedi l’A.T.O. così come previsto dalla legge regionale n.5/2014.Cercate di tutelare tutti i lavoratori presenti nel settore, anche coloro che sono stati assunti dopo il 2008 in quanto il lavoro c’è per tutti e non si deve mandare nessuno a casa. Facciamo rientrare subito i lavoratori licenziati in quanto una volta in disponibilità nella pubblica amministrazione non possono essere licenziati. Adoperatevi per la riapertura dell’impianto di Casal Velino, tutela dei livelli occupazionali per noi del Consorzio ma fonte di lavoro anche per altri lavoratori. In ultimo chiediamo ai sindacati a livello regionale e provinciale, che ben conoscono il nostro dramma: anche loro si sono iscritti al partito delle proroghe?

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