Molti comuni del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano stanno pensando di uscire dall'area protetta. In alcuni sono state lanciate raccolte firme per l'indizione di referundum. Altri ancora ne chiedono la riperimetrazione.  

Le cause di tal mal contento sono la troppa burocrazia, la poca attenzione dell'Ente Parco nei confronti dei coltivatori e lo sperpero di denaro pubblico. Da non dimenticare il problema dei cinghiali: si contano, infatti, sempre più episodi di sortite distruttive da parte di questi animali in terreni coltivati. Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Agropoli Franco Alfieri: “Uscire dal Parco è un grave errore, ma capisco le ragioni di chi ha preso questa decisione. Chi ha le responsabilità – dice – di tutelare un territorio, deve anche rispettare quelle popolazioni che vivono tale tutela come un peso. C'è bisogno di cambiare il Parco – continua il primo cittadino – è necessario che i comuni del Parco siano favoriti sotto vari aspetti come, ad esempio, una detassazione o una burocrazia meno asfissiante. È in atto un allontanamento dai piccoli centri a tal punto che, di questo passo, invece di dovere ripopolare la fauna si dovrà ripopolare la risorsa più importante: l'essere umano”.