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Valle dell'Angelo, in festa per il patrono San Barbato

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San Barbato fu Vescovo di Benevento, città in cui morì il 19 Febbraio del 683. Si conosce poco della sua vita ma è certo che fu uomo di grande cultura e influì positivamente sull’Italia Meridionale che versava in uno stato di profonda crisi religiosa.Nell’odierno Cilento, e per l’esattezza nell’attuale Comune più piccolo della Campania, la sua ricorrenza è molto sentita: è patrono di Valle dell’Angelo che lo ricorda con solennità il 19 Febbraio e votivamente nel mese di luglio. Da sempre patrono del paese, in origine una piccola cappella venne edificata in suo onore. L'espandersi dell'abitato, la crescita della popolazione e la magna devozione richiesero in seguito, l'edificazione dell'attuale parrocchiale. Anch'essa fin dagli albori fu consacrata al Santo. La conformazione attuale, rispecchia a grandi linee la prima struttura parrocchiale, pur avendo, nel corso dei secoli, subito ristrutturazioni e abbellimenti, fino a renderla una delle più belle dell'odierno Cilento. Nella seconda metà del 1500 la Chiesa di San Barbato ottiene l'indipendenza dalla Collegiata di Santa Maria Maggiore di Laurino: in precedenza qui si celebravano le funzioni religiose solo se autorizzate da Laurino. Circa un secolo dopo, invece, ottiene anche la sacra fonte battesimale. L'ingresso principale è affiancato da due porte laterali, in corrispondenza delle relative navate. Oltre all'altare principale, pregevoli tele e statue conferiscono ulteriore fasto alla Chiesa; come si conviene nella tradizione più classica, la statua del Santo patrono viene portato in processione nella Solennità che ricorre il 19 Febbraio e in modo votivo il 31 Luglio. Tuttavia, la ricorrenza estiva raccoglie maggior consenso, sia per le favorevoli condizioni climatiche sia per il rientro di numerosi emigranti che per l'occasione ritornano in paese. Inoltre, fin dal passato, alla ricorrenza partecipano anche fedeli provenienti dai centri vicini. Numerose “le centé” che in tale giorno accompagnano il corteo processionale, a testimonianza di una magna devozione.

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