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Università e caro-trasporti: arrivano le proteste anche dal Cilento

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Sono sempre più forti le lamentele degli studenti cilentani (e non solo) per il nuovo piano tariffario dei trasporti pubblici CSTP, integrato ed aziendale, previsto dalla Regione Campania.
Per le famiglie degli studenti pendolari si aggiunge quindi un nuovo salasso derivante dall'enorme aumento dei biglietti.

 

Il rincaro ha riguardato il costo di tutte le tratte campane e, ad aggravare ancor di più la situazione, si aggiunge la qualità ancor più scarsa del trasporto. La tariffa prevista per la tratta Agropoli - Università degli Studi di Salerno è, infatti, aumentata del 20% passando dai precedenti 3,10 agli attuali 3,70 euro. Analogo aumento anche per i pendolari che viaggiano dalle località cilentane poste ancora più a Sud.
Tuttavia, anche analizzando le nuove tariffe proposte dalle compagnie private la situazione non cambia: cala la qualità del servizio ma aumenta vertiginosamente il prezzo pagato dagli utenti.
La situazione campana in generale è disastrosa. I dati raccolti dall'associazione universitaria LINK dell'Università degli Studi di Salerno mettono in mostra la grande difficoltà avvertita dagli studenti: dal Cilento aumenti di almeno 60 centesimi a tratta, da Benevento il prezzo è arrivato a 4,80 euro (contro i precendenti 4,20), da Montecorvino a 2,70 (contro i precedenti 1,90). La situazione più grave riguarda però la tratta Maiori - Università giunta a 3,40 (contro 1,60 precedente) e quella di Caserta, ora 4,20 contro i 2,60 precedenti.
A tal proposito ecco il comunicato dell'associazione universitaria LINK:

"Nuovamente ci troviamo costretti a parlare di trasporto pubblico locale e mobilità studentesca.

Ad oggi il protocollo d’intesa stretto in dicembre tra le istituzioni, l’università e le aziende di mobilità appare come un intervento inutile alla luce delle novità subentrate insieme al 2015. Con l’avvento del nuovo anno, infatti, continuiamo a registrare disagi e malumori in aumento: la nascita del T.I.C. (Ticket Integrato Campania) ha stravolto ulteriormente la quotidianità dell’utenza e la vita degli studenti pendolari.

Si sa, il campus di Fisciano accoglie studenti provenienti da ogni provincia della Campania e anche delle regioni circostanti, pertanto l’innovativo T.I.C. appare come un parto folle, figlio dello smantellamento targato UnicoCampania e giunta Caldoro che rimodula tratte e aree, oltre alle tariffe con l’obiettivo di semplificare gli spostamenti tra i territori, ma ottenendo il risultato opposto. A quanto pare, dunque, gli appelli di questi anni volti a chiedere agevolazioni e stabilizzazione del servizio sono rimasti inascoltati e i segnali positivi lanciati durante l’ultimo autunno sono serviti a poco.

Ritorniamo a questo punto a fare le solite richieste e dare ancora una volta voce alle necessità della comunità studentesca  rinnovando le istanze presentate in dicembre:

  • Chiediamo che venga ripristinata la precedente impostazione delle tratte, la quale, pur non tutelando del tutto il nostro diritto alla mobilità, garantiva un servizio minimo per tutti. Teniamo presente che il bacino d’utenza è sempre lo stesso e che avere un ateneo fuori dal centro cittadino comporta delle responsabilità enormi che le istituzioni devono riuscire ad assumersi a pieno. 
  • Chiediamo a gran voce che il tavolo di trattativa tra le istituzioni locali chiamato nei mesi scorsi tenga conto delle reali condizioni degli studenti e che si riveli rapido ed efficace nel cercare una soluzione ad un problema che rischia di diventare insormontabile per quanti si vedrebbero impossibilitati a proseguire gli studi. 
  • Chiediamo che venga istituita un'assemblea pubblica in cui si esponga il lavoro svolto del suddetto tavolo tecnico in cui le compagini studentesche, tutte possano partecipare e proporre alternative sulla mobilità universitaria, in quanto siamo i diretti interessati dello sfacelo del trasporto pubblico. 
  • Chiediamo che vanga presa in seria considerazione, l'esperienza del rapporto stretto tra A.Di.S.U. Puglia e l'agenzia del trasporto pubblico locale che, tramite un piano di finanziamento, è riuscita a garantire non solo il servizio, ma anche delle sostanziali agevolazioni agli studenti iscritti nei vari Atenei pugliesi. 

Ci accodiamo inoltre alle lamentele degli studenti medi della città di Salerno e con loro ci teniamo a costruire un’idea alternativa di mobilità studentesca ed esporla alla cittadinanza, oltre che agli enti preposti".

Urge quindi l'intervento delle Istituzioni al fine di garantire il diritto allo studio, diritto costituzionalmente riconosciuto e tutelato bensì troppo spesso disatteso.
 

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