Cronaca

Una catastrofe annunciata. Ancora una volta il Cilento è in ginocchio

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Ancora una volta, l’emergenza maltempo, con il passare delle ore, dei giorni, le famiglie colpite sono costrette a fare i conti dei danni causati da un’alluvione. In attesa della stima esatta dei danni materiali procurati dall’ennesima catastrofe annunciata, nelle amministrazioni locali non si nasconde la preoccupazione per le numerose sospensioni delle attività produttive e commerciali e per le conseguenze che inevitabilmente ricadranno sui lavoratori interessati.

Come al solito i danni maggiori si contato nel golfo di Policastro dove una tromba d’aria ho procurato non solo paura, ma danni ai tetti delle abitazioni, per la conta dei danni segue Palinuro, allagato come ogni anno e col fiume Mingardo che ha straripato creando soprattutto danni ambientali. Anche il fiume Bussento mette paura dopo aver divelto gli argini sconfina come non mai. Famiglie bloccate ed evacuate per motivi si sicurezza, anche perché sia il meteo che la protezione civile non parlano di miglioramenti atmosferici. In fretta i sindaci scrivono ordinanze di chiusura delle scuole interessate all’allagamento. Un frana tra Laurito e Alfano interrompe la viabilità e la provincia decreta la chiusura della strada. Sul posto, vigilano le squadre dell'Anas e dei vigili del fuoco.

Straripa anche il Sele, moltre abitazioni sono state evacuate. Anche Capaccio-Paestum, è al centro dell’alluvione, si registrano anche aziende allagate e abitazioni evacuate, sul posto vigilano i vigili del fuoco e la polizia locale. Il Vallo di Diano non è da meno: scuole chiuse per motivi di sicurezza dai sindaci. Si allaga anche la strada che da Silla di Sassano porta a Trinità di Sala Consilina. Le responsabilità degli enormi disagi che si stanno abbattendo in queste ore su una porzione importante del Cilento finito sotto l’acqua e il fango sono note: l’incompetenza degli amministratori, soccorsi non adeguati alle esigenze idrogeologiche per non parlare della lentezza insopportabile di lavori che necessitano per sistemare strade e montagne che cedono ogni anno. Non basta dire che il territorio del Cilento è fragile. Bisogna anche aggiungere che proposte in grado di fronteggiare con qualche probabilità di successo le annuali emergenze climatiche sono da tempo sul tappeto.  Obiettivi sostanzialmente in linea , che attraverso interventi coordinati per la sicurezza e la manutenzione del territorio, oltre che del patrimonio artistico, storico e archeologico mira a creare opportunità di lavoro stabile e a promuovere politiche destinate a durare nel tempo. Il tutto con il fine niente affatto recondito di dimostrare che se si lavora sulla prevenzione piuttosto che intervenire per riparare i danni, il risparmio per le comunità coinvolte da calamità naturali è assicurato. A quanti altri disastri dovremo ancora assistere prima di veder trasformate queste “semplici” idee in fatti?

Clicca qui per leggere cosa è accaduto nella giornata di ieri.

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