Cronaca

Studenti in piazza, quelli cilentani in corteo a Salerno

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Giornata di forte mobilitazione nella provincia salernitana. Oggi, 10 ottobre, le scuole di tutta Italia sono scese in piazza per rivendicare un'istruzione pubblica e gratuita. Il piano scuola proposto dal governo Renzi rimette in discussione la libertà della scuola pubblica, prevedendo finanziamenti dei privati, un cambio della governance degli istituti, una riduzione della democrazia e una subordinazione delle scuole al mondo delle aziende e del mercato.

 Inoltre c'è un grande assente nel piano scuola: il diritto allo studio. Vogliamo una scuola che sia accessibile a tutti e che guardi agli ultimi e non ai primi, uscendo da una retorica di merito e competizione che sta distruggendo il mondo della formazione. Per questo oggi a Salerno si sono tenute assemblee e sit-in nelle scuole per discutere del piano scuola, informare e immaginare una scuola diversa, rendendosi conto dell'apertura del governo Renzi ad una consultazione per gli studenti sui punti della "buona scuola". Immagineremo un alternativa, conserveremo le positività della riforma e saremo inflessibili sulle criticità che spingeranno il sistema formativo verso la privatizzazione e verso la totale assenza degli studenti nei luoghi decisionali.

A Nocera gli studenti del paese e di Pagani sono stati bloccati alla stazione dalle autorità per impedirgli di partecipare al corteo nel capoluogo di provincia, per questo 1000 studenti hanno manifestato per le strade di Nocera sino al Municipio per discutere del piano scuola. Anche a Cava 500 studenti sono scesi in piazza.

Le scuole di Agropoli, Eboli e Capaccio, assieme a delle scuole di Salerno, sono sfilate in piazza nel capoluogo, in un corteo di circa mille studenti. "Oggi è stato soltanto un inizio di un percorso - fanno sapere i rappresentanti studenteschi - I collettivi nati nelle scuole continueranno a discutere e studiare proposte, al fine di costruire una mobilitazione forte e duratura. I percorsi paralleli di sensibilizzazione, creazione dell'alternativa e manifestazione del dissenso convergeranno in una sola idea che come sempre unirà tutti gli studenti, le scuole e i movimenti e collettivi territoriali: la scuola non si paga e non si vende, vogliamo un'istruzione gratuita, pubblica e di qualità".

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