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Sanità nel Cilento, sindacati lanciano l'allarme: ospedali al collasso

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Vallo della Lucania. "Ad oggi il piano emergenziale redatto dalla Direzione Sanitaria di Presidio, ha prodotto poche cose ma tutte negative. La chiusura della U.O. di Chirurgia Generale, il blocco di alcune rilevanti attività programmate e sopratutto la istituzionalizzazione della cattiva, ma già diffusa, pratica del Posto Letto aggiunto. Avete sostanzialmente ridotto l'offerta di salute, proprio nel momento di maggiore richiesta, a fronte di presunti effetti positivi per i quali restiamo, noi e la popolazione, fiduciosamente in attesa". A dirlo il segretario della UIL-FLP, Adriano Cirillo, in una lettera inviata al manager dell'Asl Salerno Squillante.

" A fronte di questo stato di cose - prosegue la missiva - Lei, e i suoi collaboratori, per ora ha raggiunto NON l'obiettivo di migliorare l'offerta di salute, ma bensì quello di produrre l'atteso RISPARMIO ECONOMICO. Certamente qualcuno avrà piacere dell'ulteriore de potenziamento della struttura Ospedaliera di Vallo della Lucania, sono i proprietari delle strutture private della zona e tutti coloro che da tempo sostengono che una sanità di qualità debba essere erogata solo nella zona Nord della Provincia di Salerno. Rischiamo di diventare ripetitivi, ma l'Ospedale “San Luca” è al collasso, il Pronto Soccorso, giustamente potenziato, è solo la punta di un iceberg, infatti i Reparti di Neurochirurgia, Chirurgia D'Urgenza, Medicina, Ortopedia e Medicina d'Urgenza sono costantemente sovraffollati, con una media di 5 Posti Letto aggiunti, pensi che la NCH, che doveva avere una riduzione dei posti letto, oggi ha esattamente il doppio dei P.L. previsti dal piano per l'emergenza estiva (cioè da 10 a 20). Il personale del comparto è sottodimensionato, caricato di responsabilità non sue, insufficiente a garantire un assistenza adeguata ad un numero di Pazienti per Reparto aumentato oltre ogni logica".

"La strategia del RISPARMIO - continua la nota - evidentemente non può funzionare, soprattutto se come al solito si pensa di produrre risparmio economico esclusivamente sulle spalle dei Lavoratori del Comparto, esponendoli a rischi professionali enormi, o peggio se si ritiene che la salute dei cittadini sia sacrificabile sull'altare dell'economia. Potremmo fornirle dei numeri, elencandole quanti Pazienti risultano ricoverati per ogni giorno e magari rapportarli al numero di Infermieri presenti per ogni turno di servizio. Potremmo citarle qualche Decreto Ministeriale o qualche Legge Regionale, magari gli stessi che ci vengono propinati nelle riunioni con i suoi collaboratori e sui quali, evidentemente (i fatti lo dicono), sprechiamo ore di discussioni visto i fatti di cui le scrivo. Tutti questi dati li risparmiamo, sono tutte cose che Lei già conosce ma che evidentemente rivestono un ruolo molto marginale fra le sue priorità. Lei evidentemente preferisce l'economia alla sanità. Quello che però forse non conosce è il senso di impotenza dei Lavoratori, difronte a decisioni assunte in barba ad ogni logica, che ci costringono a dover lavorare male e a dover rischiare ogni giorno in proprio. Quello che certamente non conosce è la rabbia di pazienti e familiari, per una realtà assistenziale per la quale spesso non si procede alle vie legali solo perché si rendono conto, anche loro, di come anche Noi siamo vittime di un sistema creato per non funzionare. Cosa fare? Le chiediamo di prendere atto che L'Ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania è un DEA di III° livello, e Lei ha quindi il dovere istituzionale di metterlo nelle condizioni di fornire un'assistenza sanitaria adeguata a tale livello. Come fare? Il metodo è semplice, ci le dia risorse economiche adeguate, ci metta in condizione di poter lavorare bene, faccia per il comparto almeno qualcosa che si avvicini a quanto già fa per i Medici (ALPI a 60€/h) Senza risorse economiche adeguate si condanna l'Ospedale “San Luca”, e una intera popolazione, ad una lenta agonia. Lei lo sa che molti sostengono che esista un progetto politico teso a depotenziare il “San Luca”?

"Noi non ci occupiamo di politica, non vogliamo credere all'esistenza di questo progetto politico, vogliamo rifiutarci di credere che Lei sia l'esecutore di una condanna politica a danno dell'intero Cilento. Lei però compia uno sforzo, dimostri di essere un manager avveduto, certamente dedito al risparmio, lo sappiamo, ma libero da ogni preconcetto politico o territoriale, ci metta in condizione di essere realmente un DEA di III° livello. Rispetti ancora una volta il decreto 49 della Regione Campania - conclude la nota della UIL - Quello che prevedeva la chiusura dell'Ospedale di Agropoli ma inquadrava l'Ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania come DEA di III° livello".

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