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Sanità nel Cilento: è caos

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Chiuso l'ospedale di Agropoli i suoi macchinari se li contendono tutti. Li vuole Battipaglia ma probabilmente li avrà Vallo della Lucania. L'Asl, intanto, non da notizie. Nel clima d'incertezza che si è generato ciò che è certo è che la sanità sul territorio rischia di andare in tilt dopo la dismissione del nosocomio agropolese.

 Gli accessi, soprattutto a Vallo della Lucania, sono aumentati considerevolmente e ci sono serie difficoltà a "soddisfare" tutti i malati e soprattutto tempi di attesa spropositati per i soccorsi.

Diversi sono i casi di decesso avvenuti nell'alto Cilento che lasciano aperti interrogativi sulla possibilità di salvare vite umane qualora l'ospedale civile di Agropoli fosse rimasto in funzione. Certezze, è ovvio, non ce ne sono, ma di fatto è già grave che si ci ponga il quesito.

L'ultimo caso ha visto protagonista una donna di Castellabate, poco più che 50enne. La signora dopo esser stata soccorsa da un'ambulanza, nei pressi di Agropoli è stata trasferita su un altro mezzo con un infarto in corso. Risultato? La donna è spirata prima di arrivare al "San Luca" di Vallo, quando a pochi metri aveva l'ospedale civile di Agropoli. Ogni domanda a questo punto è lecita. E' evidente che il diritto alla salute riconosciuto dalla Costituzione rischi seriamente di non essere garantito.

I limiti della sanità locale sono evidenti. A Battipaglia addirittura è inutilizzabile per un guasto il macchinario per le radiografie e molti pazienti sono costretti ad essere trasferiti ad Eboli che pure accusa difficoltà a gestire gli accessi. Dal nosocomio "Santa Maria della Speranza" chiedono le attrezzature di Agropoli ma fin ora inutilmente. Lo stop dell'Asl non è dovuto ad un miracoloso ripensamento sulla chiusura dell'ospedale civile agropolese ma alla necessità di soddisfare anche Vallo della Lucania. Il "San Luca", infatti, è il più penalizzato dalla dismissione del presidio ospedaliero di Agropoli e con l'arrivo dell'estate avrà difficoltà ad essere l'unica struttura di riferimento dei paesi della fascia costiera che va da Agropoli a Marina di Camerota, oltre che delle aree interne che pure lamentano riduzione dei servizi territoriali. 

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