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San Mauro Cilento, indetta una raccolta firme per uscire dall’Ente Parco

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San Mauro Cilento. Nasce un comitato cittadino la cui finalità è il recesso del territorio comunale dal Parco. Nei giorni scorsi è apparso nel comune cilentano un volantino, una lettera aperta indirizzata al primo cittadino sanmaurese, Carlo Pisacane.

Oggetto delle lettera aperta è l’indizione di un referendum popolare circoscritto al comune, tramite una raccolta firme, al fine di dare la possibilità ai cittadini di decidere se rimanere o meno nell’ambito del Parco Nazionale del Cilento; Ente che da oltre 6 mesi non ha un presidente, bensì un commissario straordinario nella persona di Amilcare Troiano. Sono cinque le questioni che il comitato contesta all’Ente e a causa delle quali chiede il recesso: la negligenza nella gestione da “ormai più lustri”, l’abbandono delle colture da parte dei contadini a causa “degli ingenti danni provocati della fauna selvatica cresciuta a dismisura”, i criteri “non arbitrari e non adeguati” per i risarcimenti, tutti quei vincoli “sempre più gravosi e burocratici per l’intera comunità” tanto da ostacolare le attività connesse al territorio. In ultimo si contesta l’operato del Parco ritenendolo “inefficace, inefficiente e molto dispendioso di risorse economiche (studi di settore sui cinghiali, esercitazioni sul controfuoco) ma privo di risultati tangibili”.

Iniziata la raccolta firme mentre, sui social networks, l’iniziativa è stata appoggiata da molti cittadini sanmauresi. Il problema della fauna selvatica è sempre più dilagante e non è presente solo nel comune di San Mauro. Gli animali selvatici, nello specifico i cinghiali, si avvicinano sempre di più ai centri abitati, distruggendo coltivazioni e piccoli orti. Problema annoso quello legato ai “maiali selvatici” che sempre di più si abbandonano a sortite notturne nei centri abitanti cibandosi di tutto, dai rifiuti organici, rovistando nell’immondizia, ai piccoli orti urbani. I cinghiali si sono allontanati dalle campagne perché negli ultimi anni queste sono state abbandonate dall’uomo che le coltivava e le manteneva vive, assicurandosi il sostentamento per sé ma anche per la fauna locale. Nel Cilento si registrano numerosissime visite di questi animali in tutti i comuni del territorio da Montecorice ad Agropoli, da Lustra a Castellabate, passando per Pollica e Piaggine, giusto per citarne alcuni. Il cinghiale non ha nessuna colpa, è endemico del Cilento ed è sua natura cibasi di tutto ciò che gli capita tra le mascelle. Molti cittadini cilentani hanno chiesto all’Ente parco di risolvere il problema attuando un controllo demografico evitandone la moltiplicazione esponenziale, facilitando in questo modo l’economia rurale messa in ginocchio, anche, dalla natura stessa.

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