Cronaca

Rofrano, comunità sotto shock dopo l'arresto del sindaco Cammarano

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"Una persona mite e tranquilla", così la comunità rofranese descrive il primo cittadino Nicola Cammarano, arrestato ieri dalla guardia di finanza (leggi qui). In città, tra la gente comune, tra i suoi elettori ma anche tra i suoi avversari politici, c'è incredulità. La maggiroparte dei cittadini ha appreso la notizia soltanto questa mattina tramite i quotidiani, sui siti internet o sui social network. 

"E' uno scherzo?", si domanda qualcuno. No, non lo è: le manette ai polsi di Cammarano sono scattate realmente e da ieri il primo cittadino rofranese è detenuto presso il carcere di Vallo della Lucania. L'accusa, che ovviamente non equivale ad una condanna, è di quelle gravi: sul suo pc, infatti, sono stati trovati filmati pornografici ritraenti dei minori. 

L'inizio dell'incubo per Cammarano è iniziato alcuni giorni fa quando le fiamme gialle effetturono un controllo nel suo studio da commercialista. Sui pc, però, oltre ai file di contabilità, vi erano anche filmati pedopornografici, registrati non solo sugli hard disk ma anche su altri supporti informatici. Tanto è bastato per far scattare le manette ai polsi del professionista.

L'indagine è coordinata dal procuratore capo del Tribunale di Vallo della Lucania, Giancarlo Grippo, e guidata dal pubblico ministero, Ivana Niglio. Spetterà ora al Gip decidere se convalidare o meno l'arresto nelle prossime ore. 

Intanto la gente comune difende il suo sindaco: "verrà provata la sua innocenza", dice qualcuno. Tanti gli attestati di stima e solidarietà per una persona stimata che fino ad ora non aveva mai avuto problemi con la giustizia. Era stato eletto poco meno di un anno fa con quasi il 60% delle preferenze.

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