Cambia la norma ribattezzata "anti De Luca", ma che in realtà penalizza anche altri amministratori locali in vista delle elezioni regionali, come il primo cittadino agropolese Franco Alfieri. In consiglio regionale è stata presentata la normativa sulle condizioni di ineleggibilità in vista delle consultazioni della prossima primavera, ma rispetto alle iniziali intenzioni ne sono stati modificati alcuni termini. 

I sindaci ed i consiglieri dei comuni con popolazione superiorie ai 5mila abitanti non dovranno dimettersi più entro 180 giorni dal voto, ma entro 30, se vogliono candidarsi per le consultazioni regionali. La norma è contenuta nel maxiemendamento collegato alla Finanziaria 2014.

Le cause di ineleggibilità "non hanno effetto se l'interessato cessa dalle funzioni per dimissioni non oltre il giorno fissato per la presentazione delle candidature". La norma è estesa, oltre ai sindaci, ai consiglieri dei Comuni sopra i 5mila abitanti, ai componenti dell'esecutivo del Consiglio metropolitano, ai presidenti e ai componenti delle Giunte provinciali.