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Parco: assemblea farsa, tutto rinviato. Il territorio attende

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Assemblea farsa, tutto rinviato, per l’ennesima volta. Presenti 50 sindaci e delegati, il numero legale era stato raggiunto, la convocazione, invece, era avvenuta in modo illegittimo- non essendo stata riconvocata dopo la seduta scorsa andata deserta e dunque notificata agli assenti. Dopo una serie di interventi il presidente Antonio Radano dichiara lo scioglimento della seduta. A sollevare la questione molti sindaci secondo i quali, essendo all’ordine del giorno la nomina dei quattro consiglieri per il Direttivo, per vizio di forma, questa convocazione poteva essere impugnata da qualsiasi sindaco ed essere annullata, invalidando così qualsiasi decisione presa nel suo svolgimento.

 “La prassi è stata sempre fatta così- dichiara il segretario Angelo De Vita- non comprendo questo comportamento”. Un rinvio tecnico che molti però leggono come un escamotage politico per rinviare l’elezione dei quattro consiglieri del Direttivo. Manca l’accordo politico sulle nomine dei quattro che affiancheranno il futuro presidente dell’Ente (che qualcuno già pensa possa essere Tommaso Pellegrino sindaco di Sassano). Dopo lo scioglimento della seduta il clima si fa caldo e molto teso. I sindaci del centro destra non ci stanno. “E’ di una vergogna inaudita tutto questo- urla indignato il sindaco di Ottati Eduardo Doddato- il mio comune avvierà la procedura legale per uscire dal Parco”. Per il sindaco Palmieri di Roscigno “(…) tutto ciò è dettato dalla spartizione del potere e non dall'interesse generale, come avviene in altri contesti simili. Comunque è emerso che le regole e la democrazia sono un optional e neanche quando ero seduto in consiglio regionale Lazio, con colleghi venuti alla ribalta della cronaca nazionale, avevo visto e partecipato ad assemblee simili”. “Il PD continua con i suoi giochi politici- tuona Antonio Aloia sindaco di Vallo della Lucania- I cittadini debbono sapere chi sono i veri responsabili di queste azioni. All’indomani dell’audizione a Napoli, presso la VII Commissione Ambiente, l’incontro del 23 marzo risultava fondamentale per preparare un documento politico forte ed unitario per promuovere e proporre, al Governo ed al Ministero competente, un nuovo piano di sviluppo del Parco del Nazionale del Cilento, Vallo del Diano ed Alburni. “I sindaci debbono assumersi le proprie responsabilità. Si vuole strumentalizzare a livello politico, ma da ambo le parti, la situazione- dichiara Antonio Radano presidente della comunità del Parco- All’indomani dell’audizione a Napoli, l’Assemblea era di vitale importanza per perseguire lo scopo. All’ordine del giorno non solo le nomine ma anche e soprattutto i disagi del territorio a cui occorre dare una soluzione”.

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