Agropoli. Se la storia di un luogo, come è vero, la fanno le persone, Paolo Serra ha contributo a scrivere la storia di questa città come pochi. Politico, editore, imprenditore, uomo di sport e di cultura, ha speso un'intera vita cercando di far sì che la terra che si sarebbe lasciato alle spalle fosse più bella di quella che aveva trovato. E lo ha fatto con tutti i mezzi a sua disposizione, con tutte le intuizioni di una mente appassionata, con tutti i sacrifici di un'esistenza spesa senza egoismi.
Non servono le parole per ricordare le tante battaglie e le tante sfide, i tanti sforzi di chi aveva trovato il senso della vita nell'impegno per il territorio. Le parole servono a lasciare un segno di ringraziamento da parte di un paese che perde una delle sue certezze, uno dei suoi personaggi più incisivi, un signore elegante e generoso che sarà per sempre sinonimo di nostalgia. Paolo Serra non rappresenta solo la nostra più duratura immagine di sindaco, specie per chi come me è stato bambino negli anni '90, ma anche tutti quei colori e quelle atmosfere di una lunga stagione agropolese che non tornerà. Perché è nel riflesso dei suoi protagonisti che un paese si guarda infine allo specchio, considera il suo passato, costruisce la sua identità contemporanea e il suo futuro.
Quando, nel 2008, il Professore cercò di ricreare la sua televisione comprando uno spazio su un canale Sky (Blu 926), chiese a noi di InfoAgropoli di collaborare con lui. Potei allora constatare di persona il suo entusiasmo ancora vivo e la sua continua esigenza di rimettersi in gioco, di lottare perché il sole del Cilento splendesse più forte.
Una promessa costante che si è spinta fino all'ultimo grande sogno, quel 'Parco del Mito' che avrebbe dovuto portare migliaia di nuovi turisti e opportunità di lavoro, e che quando fu inserito da Cirielli nel suo programma elettorale gli regalò un'ultima speranza tradita.
Anche le idee più contestate o stravaganti, come quella di trasferire il mercato in centro, e anche gli errori o le superficialità che pure gli sono stati rimproverati, erano partoriti dal continuo bisogno di rendersi utile. Nonostante gli anni che passavano - con tutto il disincanto della modernità - e senza arrendersi mai, nemmeno quando i pensieri correvano più lontano della sua voce fioca, la stessa che lo costrinse a interrompere uno dei suoi ultimi comizi, fra la commozione generale.
Negli anni recenti Paolo Serra ha vissuto più in disparte. Ma la politica, passione e condanna, non è mai riuscito ad abbonarla veramente. Quando la sorella Elvira si candidò a sindaco volle sostenerla pubblicamente entrando in una delle sue liste, mentre nel 2009 si convinse a presentarsi alle elezioni provinciali. Nel 2004 si era candidato a sindaco di Agropoli per l'ultima volta, rioffrendosi a un paese che bramava aria nuova ma che non aveva mai smesso di stimarlo. All'epoca i suoi manifesti lo mostravano sorridere dietro a una grande scritta: Una città d'aMare. Possa il mare d'affetto di queste ore dimostrargli, ovunque egli sia, che quell'amore è stato ricambiato.
I funerali di Paolo Serra si terranno mercoledì 20 agosto alle 10.15. Il corteo funebre partirà dalla sua abitazione di via Petrarca.