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Palinuro: chiuso il sentiero del Mar Morto, la denuncia di Fare Verde

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Palinuro. Una lettera aperta alle rappresentanze istituzionali del comune di Centola, al Prefetto di Salerno, alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, al Presidente del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e al comandante della capitaneria di porto di Palinuro, per denunciare il divieto di accesso al sentieri del Mar Morto, a Palinuro, e chiedere interventi immediati. A scriverla, per Fare Verde Cilento, è Paolo Abbate. Di seguito pubblichiamo integralmente il testo della missiva.

Per decenni chi voleva godere dell’incantevole bellezza brulicante di vita marina della scogliera del mar Morto a Palinuro imboccava il sentiero che si apre , ad un chilometro dall’incrocio di Palinuro , dalla strada regionale 447/a ,  fra le Saline e la baia degli Angeli e scendeva per un centinaio di  metri , attraversando un canneto e poi la macchia mediterranea fino a raggiungere la duna fiorita di pancrazi e la scura roccia predominante.

Ora, nonostante i nostri numerosi interventi perché non avesse ad accadere quanto paventabile , non si può più accedere al sentiero e dunque all’ambita bellissima scogliera : lo impedisce  una recinzione con filo di ferro tenuto da paletti che delimita il lato strada, (ultimamente trasformatasi lateralmente in cancello) ma anche il lato mare di quello che per decenni fu l’accesso di chi amava questa natura allora incontaminata, come sarebbe  giusto che fosse  in un Parco Nazionale, soprattutto  se di così assoluta bellezza.

Per tale situazione noi di Fare Verde Cilento  scriviamo alle competenti Autorità chiedendo loro di verificare la legittimità di quanto si stava verificando e, circa un mese dopo, ci rechiamo al Comune di Centola  per  sollecitare una risposta, poiché i lavori di recinzione sono proceduti fino alla realizzazione di un cancello di legno che sostituisce lateralmente la precedente palettatura.

Dopo una lunga attesa, che occupiamo a scrivere e far protocollare una richiesta di accesso agli atti, compare alle 16,00  il comandante dei Vigili  con il Sindaco, e dichiara che ha denunciato il fatto alla procura ancor prima che giungesse la nostra richiesta, sostiene che potremo fare richiesta di accesso agli atti alla procura e il giorno dopo, su nostra richiesta , ci risponde con una mail :

In riferimento alla Vs del 15/05/2014, assunta al prot. nr. 4355, in data 20/05/2014, avente per oggetto segnalazione di chiusura di sentiero di libero accesso in via Saline loc. Mare Morto, si comunica che per i fatti accertati, lo scrivente Comando di Polizia Municipale, ha notiziato l’Autorità Giudiziaria.”

Tutto a posto, dunque!

Ma allora perché ci sentiamo male come se avessimo subìto una perdita, un lutto?

Del Mar Morto e del sentiero che collegava la collina antistante la spiaggia ne parla, nei suoi racconti intervista già, agli inizi degli anni quaranta, NICOLA AMENDOLA, il cui trisavolo proveniva da Amalfi, che fin da ragazzo, sentì forte la passione per il mare e più volte si recava al Mar Morto, proprio dal sentiero per il quale, da qualche settimana,  viene negato l’accesso.

Persino il Sindaco bisogna ritenere sia passato dal quel sentiero, nonché il comandante dei Vigili di Centola che, in occasione della richiesta di accesso agli atti, afferma” qui credono che perché da bambini sia stata attraversata una proprietà privata per raggiungere il mare questo diritto sia per sempre”, questo dire conferma l’uso collettivo del sentiero per raggiungere il Mar Morto.

Non solo tutta la gente di Palinuro , di Centola, dell’intero Cilento, ma anche la maggior parte dei turisti che hanno visitato con certezza Palinuro, almeno dall’istituzione del Club Mediterranèe, pertanto dagli inizi degli anni 50’ conoscono ed hanno attraversato quel sentiero, sebbene non presente nell’elenco ufficiale delle strade di Palinuro.

Si dimentica, forse, che l’accesso via terra, dalla “Strada Regionale 447/a” ,  fra le “Saline” e la “Baia degli Angeli” al ”MAR MORTO“ è nella storia stessa della spiaggia.

Non possiamo accettare il perdurare di questa situazione

QUESITI ALLE AUTORITA’

NUMEROSI CITTADINI PROVENIENTI NON SOLO DA CENTOLA E PALINURO, MA DA TUTTO IL CILENTO e OLTRE, CI HANNO CHIESTO DI PORRE QUESTE DOMANDE:

Il passaggio esercitato” iure servitutis pubblicae” da una collettività di persone qualificate dall’appartenenza ad un gruppo territoriale sul sentiero che porta al Mar Morto di Palinuro, da tempo immemorabile, sorregge a soddisfare l’affermazione del diritto di uso pubblico?

Il concreto utilizzo del bene a soddisfare esigenze di carattere generale, anche per il collegamento con la pubblica spiaggia, effettivamente destinato al servizio di una collettività indeterminata di soggetti considerati “uti cives”, ossia quali titolari di un pubblico interesse di carattere generale, può essere vietato? e forse per interessi privati?

E’ POSSIBILE CHE LA LA COSTA DEL MAR MORTO NON ABBIA NESSUN VINCOLO PAESAGGISTICO?

IL MAR MORTO, UNITAMENTE AL SUO LITORALE e PERTANTO AL RELATIVO ACCESSO DALLE SALINE, IL FASCINO,  L’ATTRAZIONE CHE HA DESTATO NEL TEMPO NELLA COLLETTIVITA’ E NON SOLO, NON OBBLIGANO, NELL’INTERESSE GENERALE, AL RISPETTO DELLE CARATTERISTICHE PAESAGGISTICO - AMBIENTALI CHE CONNOTANO LO STATO DEI LUOGHI?

E’ POSSIBILE METTERE IN POSA UN CANCELLO DI QUELLA SPECIE,AL LATO DI UN SENTIERO CHE  IN PRIMO LUOGO DA’ ACCESSO E HA DATO ACCESSO DA TEMPI IMMEMORABILI,  A TUTTI  A DELLE DUNE PARTICOLARI, DOVE FIORISCONO DEI GIGLI DA UN PROFUMO INCONFONDIBILE CHE SONO IL PREGIO DI ALCUNE NOTE SPIAGGE DEL CILENTO e POI “DULCIS IN FUNDO”  AL MAR MORTO?

Abbiamo già patito, chissà per colpa di chi, della dipartita del “Club Mediterranèe”, istituzione turistica la cui presenza nel territorio rientrava nell’ interesse generale, non solo per una questione storica, di crescita economica e culturale, ma anche per i tanti posti di lavoro che offriva, non dimenticando la enorme  promozione turistica che ha fatto negli anni di Palinuro e del Cilento intero, ORA VOLETE PRIVARCI ANCHE DEL MAR MORTO?

GIA’ CI PRIVATE DI QUALSIASI COLLEGAMENTO, VEDI LA INTERRUZIONE, DA CIRCA SEI MESI, DELLA SUPERSTRADA, DELLA STRADA ASCEA – PISCIOTTA, ORA CI PRIVATE ANCHE DEL MARE?

QUESTO E’ IL MODO PER FARE PROMOZIONE TURISTICA E PAESAGGISTICA?

E vero che se una certa collettività di persone transita, da tempi immemorabili, su una determinata strada (sentiero) produce il sorgere, con il protrarsi del tempo, dell’usucapione di un diritto di uso pubblico da parte dell’ente territoriale (es. Comune)?, il quale potrà, conseguentemente, esercitare i poteri di autotutela (previsti dal combinato disposto dell’art. 378 l. 20 marzo 1865 n. 2248 all. F e 15 decreto Luogotenenziale 1 settembre 1918 n. 1446), che si renderanno, di volta in volta, più opportuni: quale, ad es., l’ordine di riaprire l’eventuale chiusura al pubblico passaggio.

Le Sentenze dei Tribunali Amministrativi di mezza Italia, del Consiglio di Stato e della Cassazione Civile di seguito elencate dicono che non potete privarci di questo DIRITTO :

(TAR Toscana, Sez. III, 19 luglio 2004, n. 2637; Cons. Stato, Sez. V, 1 dicembre 2003, n. 7831; id., , Sez. V, 10 gennaio 1997, n. 29); Cons. di Stato, Sez. IV, n. 1155/2001; Cons. di Stato, Sez. V, n. 5692/2000; Cass. civ., Sez. II, n. 7718/1991); (Cons. Stato sez. V 14.02.2012 n. 728; (Cons. Stato Sez. V 07.12.2010 n. 8624); (Cass. Civile Sez. II 21.05.2001 n. 6924); (Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza 21.10.2013 n. 5116 e tante altre ancora.

NON CREDETE SIA IL CASO DI CONVOCARE IL CONSIGLIO COMUNALE IN SESSIONE STRAORDINARIA E DARE MANDATO AL SINDACO, PER L’EMISSIONE DI UN’ORDINANZA PER IL RIPRISTINO DEL SENTIERO CHE CONDUCE AL MAR MORTO?

PER FAVORE RISPONDETE ALLA QUESTIONE, DOVREBBE RIENTRARE NEGLI INTERESSI GENERALI.

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