Tradizioni religiose nel Cilento

Ostigliano, tradizioni e memorie: il rituale delle lanterne

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Tradizione scomparsa, presente ormai sporadicamente solo nella memoria, è quella delle “lanterne” che si svolgeva ad Ostigliano il 23 Giugno, vigilia della ricorrenza di San Giovanni Battista. Il rituale è stato praticato con continuità fino a non più tardi degli anni 50' del secolo scorso. Nei lustri successivi, la “processione delle lanterne” perde la sua predominanza fino a scomparire del tutto. Per coglierne i significati è d'obbligo scandire l'iter della festività del santo patrono. In passato il simulacro di San Giovanni Battista veniva portato in processione almeno tre volte all'anno: il 23 e il 24 del mese di Giugno e il 29 Agosto.

Tappa importante era la “processione delle lanterne” che costituiva la tradizione principale del paese. Al calar del sole, i fedeli si disponevano in processione: il corteo era aperto da 24 lanterne accese. Il numero aveva un valore simbolico assai rilevante: da un lato erano le ore del giorno, dall'altro la data della ricorrenza. È già significativa la presenza della “luce”, fuoco che arde e che nel panorama cristiano identifica la vita, determinando il culmine della ritualità ma lo è ancor più l'accostare le ore del giorno che scandivano le fatiche spese nei campi. Non meno marginali sono le interpretazioni di significato; il rituale era di sicuro propiziatorio e presumibilmente in questo modo la popolazione affidava al Santo le proprie speranze, probabilmente affinché rendesse prospero il raccolto. L'economia del posto, fino agli stessi anni in cui sopravvisse il rituale delle lanterne, era basata sui “fichi”, produzione che si estinse quasi del tutto per gli scarsi profitti che ora si traevano. In questo contesto agricolo-pastorale ben si inserisce un rituale di questo tipo, mostrando un profondo legame tra la fede e la ruralità del tessuto sociale del posto. Testimoni ne sono stati i numerosi ex-voto (cente soprattutto) che venivano portati in processione per invocare le grazie del Santo o per le stesse ricevute.

Come accade altrove, i ritmi sempre più frenetici, lo spopolamento e tutte le piaghe che comporta, hanno impedito la sopravvivenza di una tradizione, forse secolare, che per lunghi periodi ha caratterizzato la fede cristiana di Ostigliano.

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