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Ogliastro Cilento diventerà come Rodi

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Era costituita da colonne di pietra con puntelle di ferro a cui venivano agganciate le piastre di bronzo del rivestimento esterno. Alta 32 metri, rappresentava il dio Helios. Stiamo parlando del colosso di Rodi, senz'altro tra le opere più grandi e complesse dell'antichità, tanto da rientrare nelle sette meraviglie del mondo. Chissà che ad essa non ispiri anche il sindaco di Ogliastro Cilento, Michele Apolito, pronto a realizzare qualcosa di ancora più mastodontico; una statua di Padre Pio alta ben 70metri con una mano tesa in avanti con funzione benedicente.

La costruzione, completa di un edificio per il culto, dovrebbe sorgere in località Tempone degli Zingari, con uno sguardo verso il Sannio, terra d'origine del santo.

A dare notizia dell'incredibile progetto è il quotidiano La Città, che immagina una sfida a colpi di statua con quella dedicata a San Francesco, costruita sulla sommità della collina San Marco di Agropoli ed alta "appena" 25 metri. In realtà più che una gara tra Santi Cristiani, il colosso di Ogliastro competerebbe con opere ben più famose. E' il caso del Buddha gigangte di Leshan (Cina), alto 71 metri e al quattordicesimo tra le statue più alte del mondo (al primo posto con 123 metri c'è il Buddha Zhōngyuán di Lushan).

L'opera ogliastrese, invece, sarebbe ben più grande della Statua della Libertà (46 metri), del Cristo Redentore di Rio e di quella di Genghis Kahn in Mongolia (entrambe alte trenta metri).

Chissà se l'opera vedrà mai la luce. Il colosso di Rodi, per continuare il paragone, fu realizzato in 12 anni. Un'infinità se si pensa che restò in piedi soltanto per 67 anni, prima la città greca fosse colpita da un violento terremoto (226 a.C.) che ne causò la distruzione. Ad Ogliastro Cilento sperano che il colosso sia realizzato in molto meno tempo e soprattutto che sia a prova di terremoti. Non manca, però, chi si augura che la struttura resti soltanto un sogno del sindaco.

Chi la statua vuole vederla dal vivo - anche se in miniatura - può recarsi presso l'aula consiliare dove è esposto un modellino in scala. Pare che ci sia già un facoltoso imprenditore del Nord disposto a finanziare l'opera e a ripercorrere le gesta di Stefano Rivetti conte di Val Cervo, l'industriale biellese che nel 1965 omaggiò il comune di Maratea della statua del Redentore. In quel caso, però, la struttura fu completata soltanto quando le fortune industriali del Rivetti (che intanto aveva provato ad investire in Basilicata) erano ormai in fase di declino. L'imprenditore torinese che vorrebbe investire ad Ogliastro Cilento e lo stesso sindaco Apolito, sperano in tutt'altro destino.

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