Cilento a tavola

Nuovo anno vitivinicolo nel Cilento

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Anno nuovo, “vite” nuova!! Deformando leggermente questa frase popolare che caratterizza la nascita del nuovo anno, ci troviamo a dover aspettare tra qualche mese l’uscita dei nuovi prodotti vitivinicoli, attentamente guidati dalla vendemmia dell’anno precedente per diversi mesi. L’articolazione di questo periodo è scandita da una serie di processi che influenzeranno decisamente il carattere del vino: la tecnologia in vigna, la potatura invernale, trattamenti antiparassitari (quantità rigide per quelle azienda che preferiscono il biologico), periodo della vendemmia.

 La fermentazione più o meno lunga a seconda del contenuto di sostanze cromatiche che si desidera estrarre; la maturazione in botte, in barrique o in acciaio per regolare le diverse sfumature (rigide o morbide che siano) e per offrire una diversa gamma di sensazioni nel prodotto. Infine l’affinamento in bottiglia per poter far riposare la mole di molecole che doneranno dei momenti di degustazione unici (ovviamente se i criteri di produzione soddisfano requisiti di qualità). Ebbene questo connubio di tecnologia, duro lavoro e arte non bastano a garantire e determinare la qualità del prodotto, in quanto esiste un elemento importantissimo al di là delle capacità umane: le condizioni climatiche e il microclima. Non è un mistero che l’andamento del 2014 non sia stato davvero di qualità, considerando anche il disastro in termini oleari e la poca produzione del fico bianco e delle castagne. Per quanto riguarda la produzione vitivinicola nemmeno possiamo godere di risultati così elevati, considerate le piogge estive che hanno danneggiato leggermente le viti e non hanno promosso una buona maturazione a settembre ed ottobre dove il clima sembrava di nuovo estivo. Tutte queste variazioni climatiche non hanno portato ad un ottimo risultato in termini di estrazione fenolica (una complesso di sostanze che incidono sulla struttura e sul colore del vino) e ha mutato anche il periodo della vendemmia, costretta nella prima e seconda decade di settembre per non allungare troppo la maturazione.

Che cosa ci dobbiamo aspettare dunque dai vini di nuova produzione?

Facendo una supposizione del tutto personale, sulla base degli anni precedenti, quest’anno i vini bianchi dovrebbero essere più beverini, con una spiccata acidità e sicuramente una decisa sapidità (parametro che sta caratterizzando da diversi anni il gusto dei vini bianchi). Sicuramente la struttura sarà più lieve rispetto gli anni precedenti (quasi tutti i Fiani del Cilento del 2013 avevano un titolo alcolometrico di circa 13.5 %) avvicinandosi di più all’idea di vini bianchi da consumo breve. Per quanto riguarda i vini rossi ci potremmo trovare di fronte ad un annata in cui la possente struttura degli Aglianici Cilentani non sia in primo piano. Probabilmente vini rossi che non raggiungono più i 14% alcolici (alcune produzioni dell’anno precedente raggiungevano egregiamente i 15%) con caratteristiche più leggere, acidità più marcata e struttura complessiva che può promuovere abbinamenti più semplici rispetto a grandi vini rossi da strutture lunghe e delle volte aggressive. Ovviamente queste sono supposizioni fortemente personali basate su dei dati analitici delle annate precedenti; la verità sul carattere dei nostri vini sarà svelata semplicemente assaggiando tra qualche mese la nuova produzione, mettendo a giudizio l’operato dei nostri grandi viticoltori senza dover emulare necessariamente “le pose artistiche dei sommelier”

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