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Noi agropolesi siamo fatti così, Rigoli non si arrabbi

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Editoriale sportivo sul tecnico siciliano, amato a metà dalla piazza agropolese. Quando nascerà l'amore per questo allenatore? I risultati ci sono ma ancora non è nato il  feeling.

Ci vuole ben poco per farci “passare il genio”, noi agropolesi siamo fatti così. Che si parli di vita di tutti i giorni che di sport, soprattutto l’amato calcio, che ci fa tribolare più di ogni altra cosa. L’ultimo capitolo è andato in scena ieri pomeriggio allo stadio “Guariglia” quando fino al gol di Capozzoli era già pronta la gogna per il tecnico Rigoli, che forse questa città non ha ancora stretto tra le sue braccia.

Arrivato nel dopo Pirozzi, esonerato dopo un avvio deludente, il tecnico siciliano ha portato l’Agropoli in alto e domenica potrebbe raggiungere un altro step importante, il secondo posto. Perché allora Rigoli viene contestato? Il gioco non proprio brillante potrebbe essere una causa anche se da che mondo e mondo quando ci sono i risultati si bada veramente poco alla qualità che una squadra mette in campo. Facendo dietrologia senza i pareggi con Sorrento e Due Torri la squadra sarebbe già al secondo posto con l’Akragas nel mirino nonostante gli agrigentini stanno facendo un campionato strepitoso e ad oggi possono perdere solo loro il campionato.

La scelta degli uomini da mandare in campo potrebbe essere un altro motivo, lo scarso impiego di Capozzoli, quello si che manda su tutte le furie i tifosi dei delfini. L’under di Aquara ha giurato amore eterno a questa maglia, la sua corsa sull’esultanza di ieri ne è la prova evidente. Donatino è un agropolese adottato e forse i tifosi memori degli addii di Landolfi e  Giraldi (altro adottato) hanno fin troppa paura di vedere un film già scritto e già vissuto. Tutto qui, basta questo per non far nascere il feeling tra piazza e tecnico? Probabilmente no, sarebbe fin troppo riduttivo. Rigoli però al contrario di Pirozzi vive la città, si ferma sul corso e spesso ha una parola per tutti. È schivo però, spesso chiuso a riccio nelle sue scelte, raramente un suo colloquio con la stampa stampa si può definire “aperto”. Sempre e solo domande e risposte, quest’ultime essenziali senza mai tergiversare più di tanto. È un professionista, bisogna dargliene atto, probabilmente il miglior tecnico visto ad Agropoli negli ultimi dieci anni. Ma noi siamo fatti così, ci piacciono gli “amiconi”, Rigoli non se la prenda… 

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