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Nel Cilento un teatro intitolato a Leo de Bernardinis

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Nel Cilento potrebbe inaugurarsi il primo teatro al mondo titolato a Leo de Berardinis, uno dei più grandi attori e registi del panorama teatrale italiano, nativo di Gioi Cilento. A lanciare la proposta è Michele Murino, direttore di Velia Teatro che, attraverso una missiva al sindaco di Vallo della Lucania, Toni Aloia, ha chiesto che gli sia dedicato il teatro da 530 posti che a breve aprirà i battenti in città.

Di seguito il testo della missiva: 

Gent.mo Sindaco, nel ringraziarLa per l'espressa disponibilità, comunico di aver visitato in compagnia dell'avv.to Celestino Sansone e dell'Ing. Schiavo il nuovo Teatro Comunale ed a tal proposito porgo le mie più vive congratulazioni per la realizzazione dell'Opera, avendone praticate tantissime presso tutta l'area nazionale (da nord a sud, isole comprese). Sono certo che quanto prima sarà convocato un incontro, attraverso la possibile istituzione di un tavolo tecnico, con la convocazione dei Professionisti dello Spettacolo (Lirica, Teatro, Musica, Danza e Tecnici) dell'area di competenza, al fine di individuare, nell'interesse di tutti i Lavoratori del settore la possibilità di creare vere opportunità occupazionali sul nostro territorio.

Mi permetto, infine, di segnalarLe il nome di LEO DE BERARDINIS (Gioi Cilento 1940 - Roma 2008) per la possibile titolazione del nuovo Teatro Comunale di Vallo della Lucania. Attore e regista, in compagnia con Perla Peragallo, fu esponente del teatro d'avanguardia (La faticosa messa in scena dell'Amleto di Shakespeare, 1967; Sir and Lady Macbeth, 1968) e ha dato poi vita (1970) al Teatro di Marigliano, decentrandosi nell'omonimo paese in provincia di Napoli, alla ricerca di una pratica teatrale alternativa, a diretto contatto con le residue espressioni della cultura popolare e dialettale ('O zappatore, 1972; King lacreme Lear napulitane, 1973; Sudd, 1974; etc.). Esaurita questa esperienza, nei suoi spettacoli ha rivolto particolare attenzione alla valorizzazione del suono e delle luci (Delirio, 1987; Il fiore del deserto, 1988; Ha da passà 'a nuttata, 1989; Totò, principe di Danimarca, 1990). Ha realizzato anche: Il ritorno di Scaramouche (1994). Dal 1994 diresse il Teatro Laboratorio San Leonardo di Bologna ed il 4 maggio del 2001 l'Università di Bologna gli conferì la laurea ad honorem con la seguente motivazione: “Leo De Berardinis ‘uomo – teatro’ radicatosi a Bologna da quasi vent’anni essendo ormai internazionalmente riconosciuto: questo attore capace di sapienti variazioni drammaturgiche, regista e scenografo dei suoi spettacoli nonché straordinario pedagogo, dopo avere agito con Carmelo Bene e alcuni altri innovatori, creò una storica ditta con Perla Peragallo ancora giovanissimo. Da figura di riferimento della “scuola romana”, rigenerando risorse povere, giunse così a spettacoli ricchi di debordante teatralità, dove l’improvvisazione si legava a Shakespeare e Beckett o Eduardo e schegge artaudiane a Totò. Da artista dei contrasti ha così creato un distintivo immaginario poetico e di rottura, fino a rivelare gli squilibri interiori dell’Italia che si pretendeva di riformare a parole. Non a caso da Roma tornò alla “sua” Marigliano, per crearvi una prospettiva di teatro popolare d’arte e giunse a coniugarvi la sceneggiata con la poesia di Ginzburg o con il lirismo di Parker e di altri maestri del jazz freddo. Il passaggio a Bologna, i premi poi ottenuti insieme alla nuova attenzione internazionale non hanno modificato questa vocazione, piuttosto essa si è decantata per maturità e ricchezza di contrasti con Bach, Mozart, Verdi e altri richiami in sintonia dialettica con la sua ricerca visiva. Leo De Berardinis per più motivi protagonista della “seconda avanguardia storica italiana”.

Il 16 giugno 2001 Leo de Berardinis entrò in coma, a seguito delle complicanze durante l'anestesia per un intervento chirurgico. Giorgio NAPOLITANO – Presidente della Repubblica – e il Consiglio dei Ministri all'unanimità, il 19 luglio 2008 gli conferirono il fondo Bacchelli, per meriti artistici verso la Repubblica italiana. Questo il testo del telegramma redatto personalmente da Napolitano - che venne inviato alla famiglia dopo la sua morte: “La scomparsa di Leo de Berardinis colpisce e rattrista tanto più per l'essere giunta all'indomani del riconoscimento della legge Bacchelli. Il talento dell'attore e regista inimitabile, la sua continua e originale ricerca del linguaggio, nel segno di una inesausta passione e dedizione, rimangono nella storia della nostra migliore tradizione teatrale”. Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica. Nel ringraziarLa ancora per la cortese attenzione, resto a disposizione di qualsiasi altra documentazione atta a sostenere la candidatura di LEO DE BERARDINIS a titolazione del nuovo Teatro Comunale di Vallo della Lucania.

Michele Murino

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