Gli Incontri

Nel Cilento Roberto Herlitzka, il più grande attore di prosa italiano

notizie

A Palazzo Coppola di Valle Cilento,in un luogo tanto suggestivo quanto silenzioso,incontro Roberto Herlitzka, giudicato dai critici il più grande attore di teatro italiano ancora in vita. E’ qui per girare con la regia di Ruggero Cappuccio: “l’Ex Amleto”,spettacolo teatrale che porta in giro da oltre vent’anni,che vedremo sui canali RAI quest’inverno.

E’ un uomo dolce e cordiale,non ha nulla dello spietato cardinale che interpreta ne : “La grande bellezza” di Sorrentino,qualcuno lo ricorderà anche nel film di Bellocchio: “Buongiorno Notte” ,dove incarna uno strepitoso Aldo Moro. Lo statista democristiano viene reso da Herlitzka più umano,in certi tratti visionario ,come alla fine del film ,dove al posto di essere barbaramente ucciso,passeggia di buon mattino ammirando le bellezze di Roma.E’ il professore Fiorito nel film di Giuseppe Piccioni : “Il rosso e il blu”, dove con Riccardo Scamarcio, giovane e appassionato docente di lettere,contrappone un modo diverso per appassionare i ragazzi alla cultura. Tutto questo è Roberto Herlitzka,scoperto tardi al cinema,anche se le sue prime interpretazioni risalgono agli anni settanta,ma parliamo di teatro:

Maestro,di cosa tratta,il suo spettacolo teatrale: “ l’Ex Amleto”? Il monologo è fedele al testo shakespeariano nelle parole ,ma non nella struttura,io smonto le battute della tragedia per mischiarle e ricomporle, riproponendo al pubblico solo le frasi del principe danese ed escludendo quelle degli altri protagonisti dell’opera.

Come mai questa idea? Perchè non ho mai fatto un Amleto “normale”,nel corso di questi venti anni,mi sono accorto che non potevo ,anche per ragioni anagrafiche,relazionarmi con il più classico dei testi,allora ne ho dato una mia rilettura,che visto il successo, continua sempre di più a piacermi.

La location di Palazzo Coppola a Valle Cilento l’ha colpita molto? Con il mio fraterno amico,Ruggero Cappuccio,che nel Cilento organizza un festival sulla legalità di innumerevole pregio,abbiamo pensato che il silenzio surreale e suggestivo di questo luogo ,meglio si confaceva ad una produzione televisiva,un luogo ed un Palazzo baronale che ritornano vivi,aspettando che proprio qui si crei un laboratorio teatrale e cinematografico che è nei progetti della Provincia di Salerno,dell’Associazione Teatro Segreto,dell’amministrazione comunale di Sessa Cilento.

Cosa c’è di attuale nel suo Amleto?Tutto quello che c’è nell’opera originaria del maestoso Schachespere. Amleto si finge folle, l’unico mezzo per rivelare agli altri che :“C’è del marcio in Danimarca”. E non solo. C’è del marcio in tutto il mondo. Questa è la scoperta finale, la condanna inesorabile per la coscienza attonita di chi, come Amleto, crede nel bene. E’ una storia universale che supera tempo e spazio. Lo spettro del padre assassinato, il Re di Danimarca, gli ha raccontato dell’oscurità delle cose e degli uomini. “Essere o non essere”, seduti su una sedia o nel turbine della vita ,siamo noi ad impugnare ogni giorno la spada di Amleto, nel delirio urbano, o del mondo, o a chiederci se sia meglio sognare o dormire. Per questo e per tanto altro ,questo testo è un caposaldo della letteratura di ogni tempo,prima che un testo teatrale.

Quando ha partecipato al film di Sorrentino,pensava che arrivasse cosi’ lontano,al punto di vincere l’Oscar?Di chi è il merito?Sicuramente del regista. In teatro è molto importante il ruolo dell’attore,nel cinema è importante il regista. Sorrentino ha saputo creare l’atmosfera, una cornice dentro la quale viene facile esprimersi . Cos’è per Lei la Grande Bellezza?La grande bellezza è il trionfo dell’immagine che esalta il vuoto esistenziale. L’assenza di senso, il ritratto luciferino di una crisi culturale che stiamo vivendo. Come non menzionare il suo Aldo Moro in 'Buongiorno Notte' di Marco Bellocchio. Che rapporto ha instaurato con il grande regista?Un rapporto magnifico. Bellocchio è un grande artista, di grande sensibilità. La sua presenza è ispiratrice,  a chi gli rimproverava di esser stato incongruente, giustamente rispondeva che non aveva voluto fare né storia né politica, ma aveva voluto dare una sua visione di un fatto. Ed è questo che fanno gli artisti. Mi sono trovato benissimo e presumo anche lui. 

Ultima domanda: Maestro le piace il Cilento? Beh ,lo conosco da tanti anni ,poi grazie a Ruggero Cappuccio che mi ha reso partecipe del suo festival : “Segreti d’autore” ho approfondito questi posti meravigliosi;una costa bellissima che scende a picco sul mare,particolarità rara da vedere,i luoghi montani cosparsi della bellezza di una natura ancora selvaggia,per me che abito in una città incantevole come Roma,ma piena di caos e inquinamento è una riscoperta o se vogliamo un tornare alle origini.

Top
Condividi su Facebook
Condividi su Twitter
Condividi su Whatsapp
Condividi su Linkedin