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Metanodotto: il sindaco di Santa Marina chiede modifica del tracciato

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Santa Marina. Con una lettera inviata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dell’Ambiente, al Ministero dei Beni culturali, al presidente Giunta Regionale della Campania, della Basilicata, della Calabria e della Sicilia, all'Assessorato all’Ambiente della Regionale Campania, al consigliere regionale Giovanni Fortunato, alla Prefettura - Ufficio territoriale di Governo di Salerno, alla Soprintendenza per i BAP di SA-AV, alla Presidenza Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e alla Comunità Montana del Bussento, Lambro-Mingardo, il sindaco di Dionigi Fortunato esprime la necessità di trovare una soluzione alternativa in merito al tracciato previsto dalla SNAM, per il passaggio del metanodotto in questione.

Questo il testo della missiva:

“Come già da tempo, e più volte, segnalato -si legge nella lettera- la società SNAM Rete Gas spa sta portando avanti una proposta progettuale per la realizzazione di un metanodotto denominato “Iniziativa Sealine Tirrenica” per la conduzione di gas dalla regione Sicilia alla regione Campania, mediante una condotta sottomarina posizionata nel mar Tirreno che dovrebbe collegare i due punti di partenza ed arrivo, rispettivamente, di Monforte San Giorgio (ME) e Policastro Bussentino nel comune di Santa Marina”. Continua il Sindaco Fortunato: “Fermo restando il riconoscimento dell’importanza di realizzare in Italia quelle grandi opere infrastrutturali in grado di ridare slancio allo sviluppo economico del nostro Paese, è, tuttavia, impensabile che tali opere possano penalizzare così pesantemente, scempiandoli,territori incontaminati e popolazioni della nostra nazione. Non si spiega come mai, se tra i criteri progettuali di base, individuati dagli stessi tecnici incaricati per la definizione del tracciato vengono indicati “per quanto possibile”, l’utilizzo dei corridoi di servitù già costituite da altre infrastrutture esistenti” ed “il contenimento della lunghezza del tracciato”, poi al contrario si progettano percorsi diversi, decisamente più lunghi ed economicamente molto più dispendiosi. Il tracciato del metanodotto ipotizzato dalla SNAM, si sviluppa in un percorso, in gran parte sottomarino, comporta la necessita di prevedere una pressione interna alle tubazioni di portata prossima ai 250 bar, che si sviluppa, non dimentichiamolo, lungo le aree vulcaniche e sismiche in continuo movimento presenti nel basso Tirreno. È il caso, inoltre, di sottolineare che con l’attraversamento a terra, la pressione sufficiente al trasporto del gas si ridurrebbe alla pressione di 75 bar, con un’esponenziale riduzione dei rischi, e la condotta di gas avanzerebbe su linee già solcate, con una contrazione consistente della spesa pubblica. La progettazione non tiene conto, inoltre, dei vincoli urbanisti e ambientali del territorio individuato quale punto d’arrivo, è il caso di rammentare che il punto di approdo a terra, coincidente con la foce del fiume Bussento, é classificato ad alto rischio alluvionale, zona qualificata a protezione speciale, essendo sito di interesse comunitario, sottoposto a vincolo paesaggistico ed idraulico, da parte dell’Autorità di Bacino. Nonostante ciò il tracciato in progetto ne prevede, l’attraversamento in più punti oltre che prevedere l’attraversamento di importanti arterie stradali (SS 18, SS 517, SP 430) e ferroviarie, il passaggio in un territorio comunale con vocazione turistica, densamente abitato con luoghi ancora incontaminati che rappresentano la principale risorsa economica della popolazione residente”. “ Si chiede alle autorità di competenza- conclude il Sindaco nella lettera- alla luce di quanto sopra esposto, di voler intervenire in maniera urgente per evitare che la programmazione di un’opera di improbabile realizzazione comporti un inopinato spreco di fondi pubblici, che, se portata avanti, comporterebbe, comunque, disastri ambientali irreparabili, e, nel contempo, tramite le SS.LL., si diffidano gli uffici preposti al rilascio di qualsiasi autorizzazione a riguardo, che sia in contrasto con la normativa territoriale vigente”.

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